TROVATE IL CORRIERE
di
Serenella Tozzi
28/03/2013
etichetta: la stanza di Serenella - narrativa
"Non possiamo
tralasciare questa pista.
Ti assicuro che l'ho
notato bene: l'addetto
all'ambasciata lo conosceva e si sono scambiati
qualcosa.
L'ho seguito e ho visto
che ha letto e poi
appallottolato un foglio mettendoselo in tasca.
Perché non buttarlo nel
cestino se non era
importante, lo aveva a due passi da lui."
***
ROMA, 3 GIUGNO 2010 ore 9,45 a.m.
Maddalena
si alzò di malavoglia dalla scrivania dopo aver meditato a lungo sul da farsi.
Si
incamminò col suo passo da pantera lungo il corridoio.
Sì,
poteva essere paragonata ad una pantera pronta a spiccare il balzo, e così si
sentiva; era pronta anche a sbranarlo quel capo cocciuto al quale andava a
presentare la sua proposta.
Già
sentiva la sua voce urlare le obiezioni: "No, non si può. Abbiamo una
procedura da seguire e se ognuno facesse di testa propria qui sarebbe il caos.
Andrò
in pensione fra due anni appena, non ci penso nemmeno a fottermi per una
stronzata.
Perché
la tua è una stronzata bella e buona, lo vuoi capire?"
Con
i suoi capelli corvini folti e lucenti, di mezza lunghezza, e i suoi occhi
marrone, color del miele, ambrati e cangianti a seconda delle espressioni,
Maddalena era una giovane donna molto piacente, ma quando il suo sguardo si
faceva selvaggio riusciva ad incutere timore.
M.M.
in quel momento lo stava reggendo con fermezza, non per niente era il capo.
"Non
possiamo tralasciare questa pista. Ti assicuro che l'ho notato bene: l'addetto
all'ambasciata lo conosceva e si sono scambiati qualcosa. L'ho seguito e ho
visto che ha letto e poi appallottolato un foglio mettendoselo in tasca. Perché
non buttarlo nel cestino se non era importante, lo aveva a due passi da
lui."
Obiettò
Maddalena andandogli sotto il naso.
M.M.
non si spostò di un centimetro e lei allontanandosi verso la porta gli espresse
tutto il suo pensiero di cui lui ebbe modo di percepire il pezzo conclusivo
attraverso la porta sbattuta con violenza in un "...ottuso peggio di una
capra... fottiti".
Nella
foga quasi sbatté contro Matteo che nel circondarla con le braccia fece il
gesto di baciarla. "vaffanculo" gli sibilò dandogli uno spintone e
allontanandosi verso il suo ufficio.
"Ci
mancava l'imbecille", pensò Maddalena prendendo il telefono per chiamare.
Subito
dopo rimise a posto la cornetta fermandosi un istante a riflettere, poi si alzò
decisa, afferrò il cappotto e si diresse verso l'uscita.
Il
MAE (Ministero affari esteri) non era distante e vi si diresse a piedi.
"Allora,
come mai questa visita? Non ti aspettavo, di solito mi chiami prima".
"Scusami,
ma devo assolutamente parlarne con qualcuno di cui mi fidi. E' una cosa
importante che secondo me viene presa sotto gamba".
Giacomo
la guardò con attenzione; non era da lei prendere sviste e se riteneva una cosa
importante era quasi certo che tale si sarebbe dimostrata.
Maddalena
gli spiegò come al ricevimento all'ambasciata del Q. avesse tenuto d'occhio un
diplomatico dello stato di P. e di come
avesse notato lo sguardo d'intesa fra costui e l'addetto all'ambasciata e di
come questi si fosse messo in tasca il foglietto che secondo Maddalena gli era
stato furtivamente passato dal diplomatico.
"Strano,
mormorò Giacomo, in effetti è da un qualche tempo che nutriamo dei sospetti,
però finora non è emerso nulla di particolare".
"Vedi?
Se ci fossi stato tu quella sera ti avrei detto di farlo assalire da qualche
anonimo ladruncolo che gli vuotasse le tasche prima del rientro a casa"
rispose Maddalena facendogli l'occhiolino, contenta che il funzionario del
controspionaggio fosse dalla sua parte.
"Va
bene, vai avanti per conto tuo, mettiti in contatto con Jiulie. Lo sai, vero,
che contro lo scetticismo di tutti sta mettendo a posto un suo
"puzzle"?
Maddalena conosceva Julie di fama, sapeva che stava lavorando con una pazienza da certosino
ad un suo progetto e stava raccogliendo ogni sorta di segnalazione che
provenisse dal mondo mussulmano.
Per
questo era presa ironicamente in giro dai colleghi della CIA; dicevano che la
terra non sarebbe stata sufficiente a contenere tutti quei suoi pezzettini
raccolti qua e là.
Arrivò in ufficio nera di umore, non le andava di agire di nascosto, ma doveva farlo, era convinta di aver trovato una buona pista.
Le
scocciava soprattutto doversi rivolgere a Matteo per certe ricerche d'archivio:
dalla sera che gli aveva permesso certe avances, quando aveva un po' esagerato
col bere, non riusciva più a toglierselo di torno.
La
ricerca fu fruttuosa, e senza dover impiegare troppo tempo trovò le foto che
cercava e riuscì attraverso gli ingrandimento ad evidenziare in diverse di esse
il "soggetto" calcato fra la folla, ma sempre a poca distanza o
proprio dietro il diplomatico dello stato di P.
Era
un pericoloso eversivo a capo di certe falange mussulmane; era riportato nelle
liste americane dei jihadisti giudicati
pericolosi.
"Troppe
coincidenze! Meglio mettersi in contatto con Jiulie a Washington".
Sapeva
che Jiulie era una donna decisa, aveva partecipato in maniera diretta ad azioni
di guerra ed ora era una rispettata agente della Cia che si occupava di
individuare gli estremisti islamici per poter arrivare alla cattura di Osama
bin Laden.
Si
fece passare la sua segreteria attraverso il centralino e, dato che non era la
prima volta che chiamava ed era conosciuta, le passarono in breve tempo
l'interessata.
Maddalena
le disse che aveva bisogno di parlarle in confidenza e Jiulie le fornì un
numero privato di cellulare.
Passate
le informazioni si risentirono più volte, e questa volta era Jiulie a fornirle
dettagli da verificare direttamente a Roma.
La
sua voce, decisa e perentoria, ossessivamente concludeva sempre le
conversazioni con: "E' il corriere che dobbiamo trovare... il
corriere".
A
Maddalena ricordava tanto il "delenda cartago" di antica memoria.
Un'operazione
di intelligence condotta su larga scala si era ormai messa in moto e finalmente
si poté giungere ad una intercettazione che riportò al sospettato segnalato da
Maddalena.
Seguendo
questa traccia, nell' agosto 2010 la CIA riuscì a localizzare Abu Ahmed al
Kuwaiti, un corriere di al-Qāʿida, e iniziò a sorvegliarlo costantemente al
fine di farsi condurre al covo di bin Laden, risultato poi il complesso
residenziale di Abbottabad.
l
direttore della Cia, Leon Panetta, ordinò di studiare «un’operazione sicura».
La
CIA costituì quindi un covo operativo ad Abbottabad; questo permise ad una
squadra speciale di osservare il complesso per diversi mesi, finché si giunse
alla decisione di rischiare l'assalto per il forte sospetto che bin Laden fosse
nascosto effettivamente lì.
L'azione,
come sappiamo, si concluse con l'uccisione di Osama bin Laden il 2 maggio 2011,
nel corso della cosiddetta "Operation Neptune Spear" (Operazione
Lancia di Nettuno), autorizzata direttamente dal Presidente Barack Obama.
Il
blitz fu eseguito da 24 Navy SEALs (compresi un interprete e "Cairo",
un cane segugio) elitrasportati appartenenti allo United States Naval Special
Warfare Development Group (DEVGRU) del Joint Special Operations Command, che
per ragioni legali furono momentaneamente posti sotto il controllo della CIA.
Anche
il corriere Al-Kuwwaiti rimase ucciso durante l'assalto dei Navy Seals e con
lui un suo cugino non meglio identificato. Secondo le autorità pachistane i
loro documenti erano falsi.
Alla
pantera Maddalena rimase la soddisfazione di aver superato in bravura tutti gli
uomini del suo staff.
Forte!
RispondiEliminaE’ una bella sorpresa scoprire che il tuo stile si adatta perfettamente a questo genere. E che grinta hai sfoderato. Un linguaggio schietto, una scrittura sicura e una proprietà di linguaggio che mi fanno pensare tu non abbia scritto altro finora che “segretissimi”. Non è facile imbastire storie di carattere investigativo convincenti e credibili in così breve spazio, provare per credere. Bello questo personaggio di Maddalena. Complimeti, davvero brava.
Mi inorgoglisce questa tua approvazione.
EliminaGrazie davvero, anche per la bella presentazione.
Devo dire che sei davvero bravo nel presentare i lavori che vengono pubblicati sul blog, riesci a valorizzarli.
brava, scritto bene! Ma non potevi far ammazzare Obama? La Storia ci avrebbe perso, ma la storia ci avrebbe guadagnato. Ciao!
RispondiEliminaEh, eh, Patty, la Storia non si cambia... così è andata.
Elimina"Dal romanzo alla realtà" poteva essere il sottotitolo, infatti è molto basato su avvicendamenti reali.
Credo che "serrato" sia il termine migliore per descrivere questo racconto. Un po', ad essere serrati ci costringe il web, che chiude la porta ai racconti lunghi.
RispondiEliminaIl sarcasmo / analisi sociale sono contenuti soprattutto nella chiusa. Vittoria morale, insomma. Basterà?
In questo mondo di rivalsa delle donne verso il potere (ma anche nel sociale) il segno del comando da loro non è stato ancora raggiunto. Qui, perlomeno, due donne non si ostacolano a vicenda e non vi è competizione fra di loro.
EliminaUn bell'esempio di comportamento che ho voluto sottolineare.
ah... ma allora dovevi metterla nella sezione di Rubrus: fantascienza...(eheheh)
EliminaAh ah ah!
EliminaTe possino Patty!
E hai fatto bene a sottolinearlo.
RispondiEliminaGrazie per quest'accurata analisi.
Ciao Daniela e grazie a te.
EliminaL'ho letto stanotte.
RispondiEliminaprima ringrazio il padrone di casa che in qualche modo ha sciolto lo stile mattone. Così si legge. Sei riuscita nello stringato, rendere un fatto successo realmente vivibile, vorrei dire meno fatto di cronaca. Hai dato vita a Maddalena che per il lavoro che fa, sembra più pantera e, credo sia proprio così. Quelle donne in carriera, che solo apparentemente sembrano tali, nascondono in loro l'uomo che avrebbero voluto essere. Secondo me, il telefono riesce a tenere le distanze, non comunicano due donne, ma solo due cervelli. E quindi qualsiasi forma di gelosia la escludo.
Sì, ha ragione Rubrus, serrato è il termine giusto.
A proposito, da poco tempo le donne soldato americane ha avuto l'ordine di uccidere!
Grazie!
EliminaHai ragione, prima gli spazi tra i paragrafi erano 12, adesso sono 13, uno in più e si legge molto meglio:-)
Le donne soldato hanno... scusate il tempo vernale, ma quando scrivo in fretta mi succede,
EliminaA proposito: BUONA PASQUA a TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie Elisa. Giusto:
EliminaBUONA PASQUA A TUTTI
anche da parte mia.
Non c'è niente da fare.
RispondiEliminaDi fronte alle spy-stories resto nudo, non riesco a seguirne le tracce contorte, da scacchiera con mosse e contromosse.
Preferisco i polizieschi scontati da guardie e ladri.
Nella mia lunga vita lavorativa , neppure tra colleghi di lungo corso e di bassa manovalanza, mi sono imbattuto in turpiloqui di tal fatta.
Vi intravvedo riflessi del grande schermo e della narrativa generalista.
Forse un refuso; < delenda Carthago >.
Perchè negli U.S.A. il latino nei college ( in italiano s.m. invariato ) è studiato con passione e ci tengono alla precisione.
Sid
Ah ah ah, hai ragione Sid, ma Maddalena è italiana, magari anche un po' ignorante.
RispondiEliminaIn quanto al turpiloquio dovresti sentire che dicono dal vero.