Sul filo del rasoio
- Scontro a perdere
- Bianco shockink
- Sull'ultimo grido dell'alba
13/05/2013
etichetta: la stanza di Daniela Fontana
Scontro a
perdere
È facile
e rassicurante credere nei valori
difficile
farne vessillo. Perché - quando
si cade -
ti aggrappi sui greppi con le
unghie e
anche coi denti se possibile
ma
l’abisso è a due passi - lo sai -
e come
serpente incantatore ti ammalia
e ti
alita nelle orecchie, sul collo
e lo
senti soffiare, subdola calamita.
Sfiori il
baratro e ti piace essere
in
bilico. C’è più sapore e le notti
insonni
hanno il fascino dell’inferno.
Bianco
shocking
Avrò
tempo e modo di svuotare
l’attesa,
di far sì che il vocio nei corridoi
il rumore
metallico di rotelle e piatti
l’andirivieni
di camici bianco shocking
possano
diventare blocco immagine.
Perché quando
perdi un attimo la rotta
tiri
fuori fiori colorati dalla manica. E dal
cilindro,
altro che conigli!
E meno
male…
che è lì
che si ergono le tue doti. Quelle
che a
pensarci non avresti detto mai!
Sull’ultimo
grido dell’alba
Poter rovesciare
barattoli di colore
ingrigiti
da un’attesa illegittima
e
guardarli mentre vomitano sfumature
e toni e
gradazioni che si perdono lungo
scale
infinite, altissime da toccare l’ultima
stella
dell’orsa maggiore. Poter dire che
anche
oggi è passato, che tutto può riprendere
come
prima e lasciarsi alle spalle scene mute,
isteriche,
drappi di cemento che non si schiodano
ma
restano pesanti, immobili a offuscarti la vista.
E sentire
quel sottile benessere scivolare nelle
intercapedini
e riempirle di sangue nuovo.
Fiore
scarlatto imperla – dunque - le ultime gocce
di una
notte che non vuole finire e rendila istante.
Sull’ultimo
grido dell’alba.
Poesie prosastiche che esprimono molto bene e in modo chiaro uno stato di disagio, d’incertezza. Stare sul filo del rasoio, vivere in equilibrio instabile e precario. Non resta che aggrapparsi con le unghie e con i denti alle poche certezze rimaste. C’è tanta voglia di combattere, il desiderio di reagire e di non subire passivamente. Belle tutte e tre
RispondiEliminaSe penso a quanto letto stamani su altro sito, qui ci sarebbe da spellarsi le mani per la soddisfazione. Brava Daniela!
RispondiEliminaTre poesie sulla vita, sul modo di viverla ed affrontarla.
RispondiEliminaSono poesie che dicono. La terza poesia, personalmente la sfoltirei un po', mi riferisco in particolare al riferimento all'orsa maggiore.
Le trovo anch'io delle belle poesie prosastiche.
Che peccato.
RispondiEliminaChissà cosa voleva comunicarci d'importante l'Autrice.
D'altra parte quando il lettore manca di fantasia come lo scrivente non c'è niente da fare.
Sid
Continuo...:
EliminaPerò mi son sovvenuto di < Il filo del rasoio >
di Maugham W. Somerset, un bel mattone letto a 16 anni.
Sid
Grazie a tutti. Franco, Salvo, Serenella e Sid (dai, che qui non è che ce ne vuole poi tanta di fantasia!).
RispondiEliminaScritte in momenti non proprio facili, ma dietro l'angolo, per fortuna, ad aspettarci c'è sempre, se ci si crede, un'alba nuova.
Le ho lette ieri e, come dice scollo, mi sono servite per disintossicarmi dalla mediocrità che proprio ieri è apparsa su un altro sito. Non è che uno possa pretendere chissà che, ma un minimo sindacale dovrebbe essere garantito al povero lettore.
EliminaGrazie Daniela...per un giorno mi hai riconciliato con la Poesia.
Mamma mia che bel complimento! Grazie Mauri, davvero.
EliminaIn realtà è tutta una tattica (mi piace, tuttaunatattica), per farti sentire in debito di complimenti qui, e di stelline altrove ahahah, Scherzo ovviamente. E poi, a chi gioverebbe...
EliminaGrazie a te, comunque, cara Daniela
Sono poesie legate fra loro dalla sofferenza fisica e dalla forza di affrontarla mantenendo saldo lo spirito.
RispondiEliminaBianco shocking è quella che formalmente preferisco per mio gusto personale
Un caro saluto
La sofferenza può essere non solo fisica, ma comunque... sì, in tutti i casi affrontata mantenendo saldo lo spirito.
EliminaCiao Marilena e grazie del tuo passaggio.
P.S. Formalmente è quella che preferisco anch'io.
Una silloge molto...silloge, questa. Tre composizioni in fila, l'una che sfuma nell'altra, tutte molto sentite, umane, prive del timore di esporsi, aperte nel guardarsi allo specchio senza usare indulgenza. Non manca mai l'istinto, la voglia di sperare, il risvolto che fa restare a galla.
RispondiEliminaBelle soprattutto le prime due e bene tutto globalmente.
Sono prosastiche, però ;-)
Un saluto.
Franco "Pale"
E il fatto che siano prosastiche è un vero problema...
EliminaGrazie Franco, di me cogli sempre il lato aperto, senza fingimenti. E questo mi fa molto piacere.
Sì, sì... sono prosastiche ma giuro che non lo dico più :-))))
RispondiEliminaHo letto anch'io il tuo commento, cara Daniela, e mi sono sentito in colpa. Non lo faccio più, non lo faccio più... da oggi poesie e... basta!
Però io non ho niente contro quel genere di poesie, e non avevo assolutamente intenzione di denigrare. Ma questo tu lo sapevi, la mia era soltanto una battuta.
ciao
Ma no Franco, dai. Non ce l'avevo mica con te in particolare? E, in verità, non ce l'avevo proprio con nessuno. E' stata solo una mia riflessione perché spesso mi capita di leggere tra le righe la bistrattazione della cosiddetta poesia prosastica.
EliminaTutto a posto, dunque.
A presto.
ciao Daniela, tre poesie molto intense,l'ultima l'ho preferita alle altre perchè più corposa e musicale.Complimenti e grazie, era da tempo che non leggevo poesie così spontanee e immediate.
RispondiEliminaCiao Chiara e grazie anche a te per l'attenzione.
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