* Il
corsivo.
Lo scrittore Rubrus, attivo in questo blog, ha pubblicato il seguente raccontino breve:
Lo scrittore Rubrus, attivo in questo blog, ha pubblicato il seguente raccontino breve:
<< LINGUAGGI
Era la prima volta che li vedeva: una massa informe, caotica
ed anonima di ormoni in subbuglio dentro vestiti improponibili. Ancora più
all’interno, ragazzi.
Sogni, timori, rabbie, solitudini, amori, amicizie e tante
altre cose. Non molto diverse dalle sue di un tempo, probabilmente. E, forse,
non molto diverse da quelle di sempre, di tutti.
Che scrivessero, come primo tema, una lettera ad un amico.
Per sé, per l’amico, per lui. Per capire e capirsi.
Tempo: un’ora, anche se una vita non sarebbe bastata.
La sera, a casa, lesse il primo.
Uno qualunque, preso a caso dal mucchio.
“Caro Paolo, ti mando un sms”. >>.
************************************
Racconto emblematico sui nativi digitali di oggi.
Io invece sono
figlio dei quaderni macchiati a furia di aste.
Alle elementari e medie poi tolleravano appena l’uso della
tabellina pitagorica.
Anche quando presiedevo le commissioni ingegneristiche era
ancora vietata la calcolatrice, e consentito solo l’uso del regolo calcolatore.
I tempi sono ormai cambiati e giustamente in meglio, penso.
Tanto che oggi in classe s’impiegano la calcolatrice ed il
computer.
Perché ( e mi sembra illuminante ) consentono risparmio di
tempo a tutto vantaggio di una maggior pensagione…
Naturalmente alla mia età sono ancora condizionato dalla
scrittura corsiva.
Leggo invece che in U.S.A. i nuovi standard federali per i
curricula scolastici hanno già abolito l’obbligo dell’insegnamento della
scrittura a mano nei primi anni di scuola.
Per i bimbi quindi basta penna e calamaio, ma solo tastiere
del p.c., dei tablet, del telefonino.
Il corsivo? Solo la firma…
Anche se studi scientifici hanno accertato che esso rafforza
la memorizzazione.
In conclusione, evviva la comunicazione scritta via e-mail,
social network, wiki, ecc.!
SIDDHARTA
30.11.2013
A) - Regali solo utili.
Oggi c’è un modo nuovo, facile e divertente per fare e
ricevere regali.
Soprattutto per evitare quelli inutili e indesiderati.
Tramite Wishtagger (gratuito ), condividendo sui social
d’abitudine il cadeau preferito e relative informazioni ( marca, prezzo,
negozio, web, ecc. ).
Gli amici e i contatti ( e voi stessi per loro ) possono così prenotarlo e acquistarlo senza
tema di sbagliarsi, conservando l’effetto sorpresa.
Provare per credere.
B) - Poesia enigmatica.
L’assassino torna sempre sul luogo del delitto.
Eccomi quindi a ribadire certi personali convincimenti
letterari.
Troppi aspiranti poeti contemporanei in forza di un mal
riposto senso del modernismo amano versificare in modo misterioso.
Sottacendo l’oggetto del desiderio…
Come a dire < il perché ho scritto così e a chi/cosa mi
riferisca è fatto mio del tutto personale >.
Ecco allora ritrovarci sott’occhio testi formalmente
corretti ma insindacabili nel contenuto, con pericolose derive interpretative.
Dei sacchi vuoti afflosciati.
Volendo psicanalizzare, vi riconosciamo quei bambini che
negano ai compagnuzzi il proprio giocattolo, quegli studenti che coprono il
compito in classe per non farlo copiare al vicino, il < no, tu no; perché? perché no > di Iannacci…
Tornando a noi una certa forma di masochismo/sadismo
poetico.
Allora perché scrivono?
Per un insopprimibile desiderio di riconoscimento sociale,
per sentirsi qualcuno differenziato dalla massa indistinta, senza capire di
riaffondare così nell’indistinto col loro atteggiamento.
In cambio ecco allora commenti veloci, ristretti,
conformistici, una semplice cartolina di saluti da chi non ha capito un cavolo
dell’illeggibile…
Siddharta
29.11.2013
A - Peek Vision.
Gli occhi fissi nella telecamera del telefonino, e zac
l’esame della vista è fatto!
Con PeekVision, messo a punto da ricercatori di medicina
londinesi.
L’app, compatibile con qualsiasi altro smartphone, consente
un esame oculistico professionale diagnosticante ogni patologia dell’occhio.
Un comodo esame della vista anche per la scelta degli
occhiali giusti…
B - Talento.
Secondo Terry Brooks, scrittore U. S. A. di romanzi fantasy,
l’abilità scrittoria non è tutto.
Il talento occuperebbe solo il 45° posto nella classifica
per diventare scrittori di successo.
Al primo c’è la fortuna, al secondo la perseveranza, ecc.
Siete quindi tutti avvisati…
C - Stupore.
Ero convinto che dopo una o due settimane mi sarei beccato i
maturi pomodori in faccia di classica memoria
Perché quanto v’ho dicendo, l’ho sempre detto nella mia
vita.
Pagandone le conseguenze nello studio, nella
professionalità, nelle amicizie e parentado.
Tanto che vivo isolato questi ultimi anni, schivato da tutti
nella vita di relazione.
Fin quando mi sopporterete, continuerò nell’impresa, Wm
permettendo…
SIDDHARTA
28.11.2013
A - Capovolgendo.
Putin è giunto in Italia con volo Swissair e con undici suoi
ministri ( quasi tutto il Governo ).
Papa Francesco dorme alla Domus S. Marta e mangia sempre in
compagnia.
Capovolgendo, dai nemici mi guardi Iddio, che dagli amici mi
guardo io.
B - Né come né quando.
Ci sono state date la ragione e la coscienza per avere
contezza del sé e quindi soffrire maggiormente.
Se siamo a giorno del destino finale ( ma non come e quando ) con relativa
infelicità, siamo stati però privati del conoscere il futuro intermedio, giorno
per giorno.
Il che ci sarebbe stato molto utile…
E in ciò non v’è chi non veda la profonda irrazionalità del
Supremo.
Allora come si può amare chi si è divertito a crearci nel
tempo e nello spazio negandoci di vivere al meglio?
Ditemi voi se non ci sono motivi sufficienti per restare
perennemente incacchiati!
C - L’ingegnere.
Ci avevo un collega che s’era messo in testa che il figlio
Andrea dovesse fare l’ingegnere.
Ogni mattina lo svegliava alle cinque per provargli la
lezione, che alla fine anche lui imparava a memoria.
Ma niente da fare: Andrea veniva regolarmente bocciato…
Però sapeva giocare bene al calcio.
Un giorno dissi al collega < Luigi, perché non lo iscrivi
ad una associazione sportiva dedicata? >.
Lui torvo mi apostrofò < Ma dici sul serio o mi prendi in
giro? >.
Da allora non se ne parlò più.
Va da sé che Andrea non divenne ingegnere e il padre per il
dolore si ammalò e morì d’infarto prematuramente.
Ogni tanto lo penso e gli dico < Luigi, ti trovi bene
dove stai? >.
Ma sempre mi risponde un profondo silenzio.
27.11.2013
A - Il prezzemolo.
La collega racchia e pimpante s’era messa in testa di farsi
portare ( n.d.r. : a mie spese ) al ristorante cinese da lei frequentato.
Ci andammo un giorno e lei per tutto il pranzo si premurò di
spiegarmi come e quando si dovevano mangiare le varie pietanze…
Poi in ufficio pretese di baciarmi.
Ma io restai fulminato da quel pezzetto di prezzemolo verde
incastrato nei suoi denti…
Va da sé che non se ne fece niente.
Da allora portai sempre seco me dentifricio e spazzolini
nuovi per l’eventuale bisogna!
Gli animali hanno la coscienza?
Se penso a Isidoro, il mio amato bassottino nano a pelo
raso, credo di sì.
Perché quando gli faccio i dispetti prolungati, dapprima mi
dà un mozzichino di avvertimento con brontolio, poi se insisto un mozzicotto e
infine un mozzicone rabbioso.
Al mio grido di dolore, cambia subito registro e mi lecca la
mano a riappacificazione.
Se non è coscienza questa d’avermi fatto male…
Altro che istinto!
Bravo, Isidoro.
C - La libreria.
A volte mi stupisco.
Mi sorprendo cioè della piccola biblioteca fitta in testa
grazie ai lunghi anni di studio, lettura e di vita vissuta.
Una libreria che vado percorrendo giorno per giorno con
questa rubrica di pensieri cinici quotidiani.
So di non sapere, ma spesso non so di sapere…
Perché sapete, chiunque non sa di sapere: ma basta un
piccolo sforzo mnemonico e tanti tesori parcheggiati nel fondo della memoria
vengono alla luce.
SIDDHARTA
26.11.2013
A - Incertezze.
I miei compaesani non si esprimono mai in punto di certezza,
ma sempre in forma dubitativa: parrebbe
, sembrerebbe,
dicono ecc.
All’inizio non li capivo, pensando a motivi di ignoranza e
furbizia contadina.
Poi col tempo ho realizzato che tali modalità espressive si
fondavano su un profonda saggezza
popolare.
In fin dei conti cosa ci spinge al dir deciso, quando tutto
in vita è così incerto?
Cosa se non solo la nostra presunzione?
E allora non dicasi qui così come colà ove si puote ciò che
si vuole.
La mia adorata Santippe, a suo tempo operatrice di
telefonia, mi ha raccontato questi episodi della sua esperienza lavorativa,
assurdi quanto veri:
*Pronto, signorina…
Il filo del telefono di casa mia è troppo lungo e mi
impedisce.
Me ne può tirare un pezzo dalla sua parte?
*Pronto, signorina…
Mi può dare l’anticipo del diretto per Milano? ( N.B. : <
il prefisso telefonico > ).
*Pronto, signorina…
Mio figlio ha il mestiere in piedi e non gli funziona (
nota: il telefono ). Può aggiustarglielo subito?
*Pronto signorina…
Mi dica la < costata >della mia telefonata…
*Al 116, segnale orario: < Signorina, sì.. sì… è inutile
che mi ripeta sempre la stessa ora, l’ho già ringraziata…>.
SIDDHARTA
25.11.2013
A) - Il barattolo vuoto.
La madre partorisce con dolore.
Il neonato viene al mondo piangendo, presàgo del triste
futuro.
Nessuno è contento della sua sorte, ancor peggio di morire.
Ma si può sapere chi diavolo mai s’è inventato questo vuoto
barattolo umano da prendere a calci per puro divertimento?
Avevo un collega semi-delinquente ( lavorativamente
parlando… ) che però aveva una voce flautata, che percorreva in tutti i timbri
e registri possibili.
Quando nelle riunioni prendeva la parola, osservavo
esterrefatto il femminile tutto pendente dalle sue labbra, estasiato ed
entusiasta.
Immaginavo poi cosa potesse accadere al suo carnet
d’appuntamenti…
Io purtroppo avevo sì le idee, ma supportate da tonalità
caprine, e nessuna m’ascoltava.
Però ci ho avuto anch’io le mie belle soddisfazioni: quando
in tv sentivo la sexy Antonella Elia intercalare con la sua voce sensuale < Ma Mike… >, mi sentivo rimescolare
fin nei precordi…
SIDDHARTA
23.11.2013
A) - Simbologia.
Le società segrete hanno tutte un codice interno di riconoscimento per palesarsi, al fine di evitare la curiosità pericolosa del prossimo ( carboneria, massoneria, ecc. ).
Anche i cristiani dei primi secoli per scampare ai pagani utilizzavano il simbolo stilizzato del pesce, il cui acronimo dal greco antico ( ἰχθύς ) indicava la frase < Gesù Cristo di Dio Figlio Salvatore >.
Le società segrete hanno tutte un codice interno di riconoscimento per palesarsi, al fine di evitare la curiosità pericolosa del prossimo ( carboneria, massoneria, ecc. ).
Anche i cristiani dei primi secoli per scampare ai pagani utilizzavano il simbolo stilizzato del pesce, il cui acronimo dal greco antico ( ἰχθύς ) indicava la frase < Gesù Cristo di Dio Figlio Salvatore >.
Naturalmente i
lettori ne saranno ampiamente a giorno.
Lo dico solo perché recentemente ho avuto la ventura di incappare in un prete in veneranda età il quale, quando gliene feci cenno, cadde dalle nuvole…
Lo dico solo perché recentemente ho avuto la ventura di incappare in un prete in veneranda età il quale, quando gliene feci cenno, cadde dalle nuvole…
B) - Qualcosa da
dirmi.
Da sempre ogni volta che levo al cielo la voce del pensiero,
mi torna un grande silenzio.
E’ una vita che ci provo.
Eppure sento che ha qualcosa da dirmi.
Cosa, non so.
Purchè quella risposta non abbia a distruggermi.
Ma presto, che il tempo rimastomi è poco.
SIDDHARTA
22.11.2013
Ammazza la vecchia… col flit!
Tralasciando le nuove generazioni che manco sanno cosa fosse
il flit, oggigiorno parlare di vecchiaia suscita orrore e ripugnanza.
Riporta la giornalista Loredana Lipperini << La stessa
parola vecchiaia è pronunciata di malavoglia: il saggio di Simone de Beauvoir (
< La vieillesse > ) è stato tradotto in italiano con < La terza età
>.
Verso i cinquant’anni mia moglie ed io soccorremmo una
diciottenne coinvolta in un incidente stradale.
Dai verbali della Polizia appurammo poi che secondo lei era
stata soccorsa da due anziani coniugi…
D’altra parte io stesso, ventenne all’epoca lavorativa,
giudicai il mio tutor di quarant’anni un sopravvissuto giurassico!
Intanto adesso mi sento un nonagenario diversamente giovane.
Marco Porcio Catone, quello della Carthago delenda est, a
ottanta anni si accinse ad imparare il greco.
Per emularlo, io ho < attaccato > il computer a
novanta.
E adesso sto insegnandone l’uso alla mia adorata Santippe…
Ed ora un po’ di statistica ( ISTAT – CNEL ):
- tra dieci anni un terzo della popolazione avrà più di 65
anni;
- già oggi ci sono 143 anziani su 100 giovani;
- bassa natalità: 1,41 figli per ogni donna;
- vita media in continuo aumento: 79,4 per gli uomini e 84,5
per le donne;
- aumento dei decessi per demenza e malattie nervose senili;
- nel 2011 solo il 56% dai 25/65 anni aveva un diploma
superiore ( resto d’Europa: 73,4% ). Il 20,3% i laureati ( 34,6% la
media europea );
- nel 2012 il 50% degli italiani è andata in rete almeno una
volta alla settimana ( attenzione però al pollo di Trilussa… ).
SIDDHARTA
21.11.2013
A) - Semplificazioni legislative.
L’offerta al pubblico di accesso ad internet è ora
liberalizzata e non richiede più l’identificazione personale degli utenti.
Però resta fermo l’obbligo per il gestore di garantire la
tracciabilità del collegamento.
Se non è zuppa è pan bagnato…
B) - Curiosità e paradossi scientifici.
Nell’Universo ci sono cento miliardi di galassie e soltanto
la nostra galassia conterebbe cento miliardi di stelle.
A partire dagli ultimi trent’anni sono stati scoperti appena
nove pianeti che potrebbero essere dichiarati abitabili secondo i nostri
parametri.
Nei prossimi 50 anni si pensa di scoprirne forse altri
mille-diecimila.
Tra i quali certamente uno uguale alla nostra Terra.
Comunque fino ad oggi è stato indagato solo il 4% del nostro
Universo ( parrebbe ce ne siano tanti altri sparsi come bolle di sapone
nell’infinito ).
Nel 2011 è stato assegnato il Nobèl per la fisica agli
statunitensi Saul Perlmutter e Adam Riess e all’americano-australiano Brian
Schmidt per la scoperta della
< dark matter > ( materia oscura= 23 % ) da non
confondere con l’energia oscura ( 73% ).
Entrambe provato quindi che esistono, ma senza ancora sapere
in che cosa consistono…
SIDDHARTA
19.11.2013
B) trovo sia la materia oscura sia l'energia oscura temi affascinanti su cui riflettere. Se ci si pensa abbastanza, è difficile astenersi da voli pindarici partendo da questi argomenti - anche se comunque è meglio astenersi, se si vuole rimanere in un'ottica scientifica.
RispondiEliminaHo sentito parlare di uno scienziato che ha inventato una formula matematica in grado di determinare il numero dei pianeti simili alla terra. Un appassionato di matematica come te dovrebbe sapere di che si tratta e se ha un fondamento di verità.
RispondiEliminaComunque... credo si tratti dell'equazione di Drake, che se non sbaglio è stata scritta per teorizzare il numero delle civitlà extraterrestri esistenti nella nostra galassia. Però parlare di civiltà mi sembra esagerato, basterebbe trovare l'esistenza di una qualunque forma di vita... e il fattore tempo dove lo mettiamo? Credo che la "contemporaneità" sia un evento talmente raro da sgonfiare ogni previsione ottimistica.
sì è l'equazione di Drake e dovrebbe indicare il numero di civiltà estraterrestri con cui potremmo entrare in contatto.
RispondiEliminaSi deve tenere conto, semplificando, (A) dei pianeti su cui si è sviluppata la vita e, tra questi (B) di quelli in cui si è sviluppata vita intelligente e, tra questi (C) dei pianeti su cui si è sviluppata una civiltà e, tra questi (D) quelli su cui si è sviluppata una civiltà tecnologica e tra questi (E) quelli su cui la civiità tecnologica è in grado di cominicare con noi.
Le recenti scoperte di pianeti extrasolari di tipo terrestre tenderebbe (il condizionale è d'obbligo) a smentire i pessimisti secondo cui,nella galassia, il risultato dell'equazione è 1 (cioè esiste solo la terra come pianeta su cui è sviluppata una razza tecnologicamente abbastanza avanzata).
Va precisato che l'equazione, infatti, è "gestibile" solo all'interno della galassia. Nello spazio ci sono miliardi di galassie e quindi è certo che ci siano civiltà tecnologiche in grado di comunicare e ciò in base ad un "semplice" calcolo statistico.
Inoltre l'equazione presuppone che si possa definire con sufficiente grado di certezza concetti come "vita", "intelligenza", "civiltà", "tecnologia" ecc. Potrebbe non essere così pacifico.
E secondo gli scienziati del ramo, sia l'acqua che la vita sulla Terra sarebbero effetto della spandermia strisciante di qualche cometa.
RispondiEliminaCome a dire che noi non siamo altro che polvere di stelle...
Un bel sogno, vero?
Sid
Verissimo. Anche se devo dire, da "appassionato" e non"tecnico" che la affascinante teoria della panspermia mi lascia un dubbio: ok, i "mattoni" della vita sarebbero arrivati sulla Terra a bordo di una cometa. Sì.. ma come ci sono arrivati sulla cometa? E' verissimo, tra l'altro, che, come composizione chimica, negli esseri viventi gli elementi non sono affatto nelle stesse proporzioni che riscontriamo nel suolo, ma, per esempio, nelle stelle.
RispondiEliminaL'avevo già postato, ma s'è cancellato. E allora insisto.
RispondiEliminaSecondo il solito scienziato di turno, l'acqua e la vita sulla Terra sarebbero frutto della panspermia di stelle comete striscianti e/o meteoriti.
Come a dire che siamo tutti e solo polvere di stelle.
Sul resto, ha detto già tutto Rubrus.
Sid
Sid, tu non sei diversamente giovane, tu SEI giovane, fai invidia per la tua vitalità linguistica e per la facilità con cui ogni giorno affronti argomenti diversi.
RispondiEliminaahhh come ti invidio Sid, sei una forza della natura...io ancora non ci credo all'età che dichiari di avere!
simpatica/mente
Le tue parole mi inorgogliscono.
EliminaNon così la Commissione medica provinciale che scaduti gli 85 anni minacciosamente m'aveva detto < Adesso basta, la patente non gliela rinnoviamo! >.
Poi, sai, gli acciacchi ci sono: l'oculista mi avrebbe proibito l'uso del computer per via della vista stanca.
Ma io dico di sì e poi non l'ascolto.
Una tecnologia così l'avevo sempre sognata ed ora non voglio farmela sfuggire.
Cinquant'anni fa il C.E.D. dei miei uffici s'appoggiava ancora alle schede perforate, una vera rivoluzione per quei tempi...
La Maria, la segretaria, batteva a macchina comparse e ricorsi per otto ore di fila e ci perse anche la salute.
Ah, se ci fosse stato il copia-incolla...
Fraterna/mente, Sid.
Sid, non sono in grado di approvare o controbattere, aggiungere o togliere nulla ai tuoi scritti. Non sono preparata in materia. Però ti assicuro che leggerti è stato fantastico, mi hai regalato il buonumore a prescindere dagli argomenti, ed io adoro tutto ciò che mi lascia addosso e nell'anima tracce di allegria, soprattutto in questo periodo. Buona
RispondiEliminagiornata
Cara Rossella, non darmi più credito di quanto meriti.
EliminaCome già detto altrove, non faccio altro che riprendere il pensiero di terzi, forse dimenticato.
Il mio contributo personale è del tutto trascurabile.
Comunque anch'io trovo divertente ripercorrere le idee dei migliori.
Affettuosa/mente.
Sid
Poco più di un decennio fa mi definivano un cinquantenne, adesso mi prendono per un ULTRASESSANTENNE, ma posso sapere perchè ULTRA?
RispondiEliminaIl perchè lo posso intuire anche se non conosco il latino, ma non condivido lo stesso e poi, se un individuo è ritenuto valido per il lavoro fino a 67anni, perchè mai deve cominciare molto prima a considerarsi vecchio? Io su questa cosa proporrei una interrogazione parlamentare.:-)
"Perchè sei invecchiato male!!"
RispondiEliminaQuesto mi dice un tale con una email tempestiva... non c'è più rispetto nemmeno per l'ospite ;-)))
Non mi ricordo più quale scrittore francese dell'Ottocento scrisse "s'avanzava per la strada un vecchio quarantenne...". Altra dimostrazione che il tempo è relativo.
RispondiEliminaOgni volta che levo al cielo la voce del pensiero,
RispondiEliminami torna un grande silenzio.
E’ una vita che ci provo.
Eppure sento che ha qualcosa da dirmi.
Cosa, non so.
Purchè quella risposta non abbia a distruggermi.
Ma presto, che il tempo rimastomi è poco.
Se non sapessi che hai sette vite come i gatti,
riusciresti persino a commuovermi.
Poetica/mente :-)
Franco, secondo me invece c'è riuscito ad intenerirti - se non a commuoverti :-)))
Eliminaamichevol/mente
ohh ci ha contagiato con questa cosa!!!
Un pensiero molto poetico, sono d'accordo anch'io.
EliminaPiacevol-mente. :-)
parole che hanno il sapore di poesia caro Sid
RispondiEliminami hai commosso
sommessa/mente
Di bene in meglio caro Sid, questa del barattolo è una poesia da conserva-re.
RispondiElimina:-)
La mia Pippa non c'è più. La gattina è finita tra le zanne del mio stupido cagnolone e dopo due giorni di sofferenze ci ha lasciati. Io spero vivamente che entrambi non abbiano avuto coscienza di quanto accaduto.
RispondiEliminaAnch'io amo visceralmente i gatti.
EliminaMa non posso tenerli per la forte allergia della mia adorata Santippe al pelo dei felini.
Loro però sono molto prolifici ed avrai modo di sostituirla alla veloce.
Sid
allora Sid, per un eventuale invito a cena che ti proporrei, escludo le alici marinate :-))))))
RispondiEliminaAnche a me sorprende la tua perseveranza.
RispondiEliminaIl tuo 100+100 PCQ resta comunque tra i post più letti, il che dimostra l’interesse di chi frequenta il blog anche in silenzio, e sono la maggioranza, quindi non ho motivo di lamentarmi ., anzi… forza e coraggio! Tanto il vantaggio di scrivere su un blog è che la carta e l’inchiostro non finiscono mai.
Tecnicamente vengono postati in modo errato, infatti accumulandosi, senza il titolo, senza data ma solo in ordine cronologico, non vengono indicizzati da Google. Anche il salotto subisce la stessa sorte, ma pazienza, non si può fare diversamente. Ci vorrebbe un sito invece di un blog.
io mi stupisco che tu ti stupisca!!!
RispondiEliminala prima cosa che faccio alla mattina, appena accendo il computer, è proprio quella di andare a leggere i tuoi pensieri cinici (che poi cinici non sono)
sempre curiosità interessanti e ti dirò di più, le faccio girare a piena voce qui in ufficio e, il risultato è che destano sempre clamorosi : ma davvero???
buona giornata Sid s
spero di leggerti per altri dieci lustri
Mia paziente Carla, il desiderio coltivato da ogni scrivente è quello di poter diffondere informazioni interessanti, meglio se utili.
EliminaNel nostro caso anche per la maggior fortuna del blog.
Per il tuo generoso invito a cena ( v.supra ): la mia adorata Santippe ( più di 60 anni di matrimonio ) è ancora molto gelosa e non lo permetterebbe mai...
Accontentiamoci allo di questo gradito e gradevole simposio letterario.
Grazie anche dei tuoi auguri di lunga vita.
Sid
Che fortunata la tua cara Santippe, sarà sicuramente una donna eccezionale visti i tuoi gusti, credo senz'altro che sia ancora gelosa :-)))) ne ha tutte le ragioni!!
Eliminami sei veramente simpatico
B) di Brooks ho letto tre libri, nel corso degli anni (il primo, me lo ricordo, mentre ero in ospedale con l'appendicite - allora si stava dentro una settimana) che compongono il c.d. "ciclo di Shannara".
RispondiEliminaLa cosa forse più singolare nell'opera di Brooks è il primo libro: "La spada di Shannara" (degli anni '70). La trama è praticamente uguale a quella de "Il signore degli anelli" di 20 anni prima, ma semplificata e "americanata". I due libri sono così simili che, in effetti, il vero mistero è come mai Christopher Tolkien - notoriamente incline a ricorrere alle carte bollate per tutelare i diritti di autore ricevuti in eredità dal padre - non gli abbia fatto causa. In verità i due libri successivi si discostano dal questa direi (anzi, lo dico) "scopiazzatura" e così penso gli altri (che però non ho letto).
In realtà mi piacerebbe sapere quali sono gli altri quaranta requisiti per diventare scrittore, però su questa (mi pare tale, almeno) sottovalutazione del talento non sono d'accordo. Certo, ci vuole studio, perseveranza, fortuna ecc ecc. Soprattutto ci vuole passione (ma può esistere passione senza talento?). Ma se fosse vero quanto afferma Brooks, si potrebbe essere tutti scrittori e tutti uguali. In fondo è questo quanto affermano, più o meno apertamente, le scuole di scrittura - che su questo campano. Io ho una visione molto più artigianale e sono assai più incline a credere a Poe: "genius in twenty per cent inspiration and eighty per cent persipiration".
Naturalmente Brooks parlava per esagerazione a risalto, posponendo così in basso il talento.
EliminaAnch'io penso che senza talento non si vada da nessuna parte ( per usare un'espressione oggi abusata...), specie oltre oceano.
Un esempio è dato dal perdurante successo in quelle plaghe dei tre giovani tenori italiani ( Il Volo ).
Sid
B - Talento, perseveranza, fortuna, una bella accoppiata.
RispondiEliminaA - E, così, con PeekVision i rapporti interpersonali si faranno sempre più radi. E, sì, ne avevamo proprio bisogno.
C - Come sarebbe che non riesci a capacitarti di come i pensieri cinici quotidiani siano potuti durare fino ad ora? Ma se piacciono a tutti! Tu fai troppo il modesto, caro Sid. Però, evidentemente, fra lo scriverli e il predicarli forse cambia qualcosa... :-)
A proposito delle cosiddette poesie incomprensibili
RispondiEliminaLa tua è una opinione rispettabilissima, ma non sono d’accordo su un punto.
Chi scrive poesie difficili da interpretare, definite molte volte e con troppa facilità incomprensibili, non è detto che lo facciano, uso le tue parole “Per un insopprimibile desiderio di riconoscimento sociale, per sentirsi qualcuno differenziato dalla massa indistinta, senza capire di riaffondare così nell’indistinto col loro atteggiamento.”
Ma perché, quelli che scrivono ad ogni mal di pancia mattutino, quelli che sospirano davanti alle foglie gialle d’autunno, che si fanno venire la lacrimuccia ad ogni cra cra del gabbiano, quelli che rispettano gli endecasillabi, gli accenti tonici, le rime, secondo te sono tutti intellettualmente più onesti?
Ma per favore…
Al di là dei gusti personali e senza voler introdurre una polemica che ci accomunerebbe a certi siti che qui non voglio nominare, dobbiamo accettare il fatto che ci siano “poeti” i quali preferiscono suggerire emozioni attraverso l’uso di parole in modo poco convenzionale. Ci sono persone, e questo non oggi ma da sempre, che si rifiutano di raccontare i cavoli loro al mondo intero, ma sentono il bisogno di esternare le loro emozioni, e lo fanno fregandosene della metrica, dell’ambo, della terna, e della cinquina, e magari scrivono così anche per distinguersi, non nego che questo atteggiamento nasconda un certo compiacimento nel sentirsi al passo con i tempi, per orgoglio, per noia, per il successo e anche per civetteria, ma a questo punto una domanda mi sorge spontanea, e tu per chi scrivi, se non per la platea?
La mia è una battaglia che conduco da anni, anzi da sempre.
EliminaFin dall'università, quando < traducevo > i testi incomprensibili di certi professoroni in altri chiari e limpidi: le mie dispense andavano a ruba tra gli studenti che così capivano e memorizzavano meglio.
Altrettanto facevo sul lavoro, mettendo i dipendenti a proprio agio.
Così faccio anche ora: sì, scrivo per esser letto, ma senza fatica ed equivoci per il prossimo.
Naturalmente rispetto chi non ci riesce, meno quelli che lo fanno apposta, forse perchè non hanno niente da dire ( Moro ai tempi era un campione di ermetismo, ma gli attuali politici non sono da meno: donde alla fine < ognuno dovrà assumersi le sue responsabilità >...).
Per me non essere capiti o non farsi bellamente capire è il massimo della sconfitta letteraria, nel nostro caso.
Poi sai, tot capita tot sententiae...
Ma le polemiche no, mai e poi mai! Semplici opinioni e nient'altro.
Simpatica/mente, Sid
Sulla poesia sono d'accordo con il decano Siddharta, polemico col mondo.
RispondiEliminaIo trovo le poesie un esercizio di esibizionismo. Non è vero che vogliono trasmettere le emozioni in modo aulico, per lo più sono esercizi asfittici che vorrebbero essere letterari e parlo di tutti in genere sia dei più noti autori moderni che dei piccoli.
Per certi ... versi sono con te.
RispondiEliminaChe evidentemente non ami la poesia.
Essa è semplicemente un altro modo espressivo, non sempre lirico, per compendiare il proprio pensiero.
Per taluni, certo, diventa una vera e propria ossessione, una malattia da cui non vogliono guarire.
Inseguendo un odioso esibizionismo per dichiarare il sè dinnanzi al mondo.
Eccoli infatti percorrere tutte le plaghe possibili in cerca di promozioni e affermazioni pseudoletterarie.
Come se servissero a renderli poeti, o meglio persone eccezionali...
Sid
Ci sono due spunti in questo post che mi interessano.
RispondiEliminaQuanto alla "comprensibilità" della poesia sono più incline a vederla come Sid che come il padrone di casa. Spesso mi sento dire che "la poesia non va capita" e allora alzo le mani. Il fatto è che a me, che sono capoccione, se qualcosa non dice nulla a livello razionale (spesso, per mia colpa, per mia stupidità) non dice nulla neppure ad altri livelli. Tendo a leggerla come "sies baros trapolorum" manzoniano, un "aqua fontis" alla Balanzone. Insomma ho un rapporto conflittuale con questo tipo di poesia. Non è cosa nè bella nè brutta nè argomento di polemica. E' un dato di fatto.
Ci sono due tipi di incomprensibilità - quella che deriva dall'uso di parole strane, auliche (ma può essere superata, volendo, con un buon dizionario) e quella che deriva dallo scardinamento delle regole logico sintattiche (non dalla loro ignoranza, non mi spingo a dire questo). l'incomprensibilità del secondo tipo faccio davvero fatica ad accettarla. E, a ben guardare, si trova pure in prosa.
Quanto al secondo argomento - ossia scrittura a mani o a macchina (computer) - in realtà la scrittura a mani sviluppa altre abilità.
Allego questo link e poi, se non disturba, ci ritorno.
http://www.staibene.it/salute/articoli/single_news/article/scrivere_a_mano_rende_piu_intelligenti_che_scrivere_al_pc/
Venendo all'alternativa scrittura a macchina / a mano e da buon immigrato digitale convinto che, presto o tardi, scadrà il permesso di soggiorno, penso che la risposta più qualificata sul punto potrebbe venire solo dai neuroscienziati che potrebbero dirci, per esempio, se le aree di Broca del cervello sono più stimolate dalla scrittura a mano o da quella a tastiera.
RispondiEliminaSenza dubbio, scrivere a mano comporta lo sviluppo e la sollecitazione di attività differenti se non altro perchè vengono coinvolti muscoli differenti del corpo.
Il punto è, allora, quali aree sia meglio sviluppare al posto di altre - ma non sarebbe meglio svilupparle tutte?.
Ciò detto, credo sia meglio non affidarsi troppo ad un certo mito.
Sarà anche vero che (dopo che hai imparato) scrivere su tastiera favorisce ed incoraggia la velocità del pensiero: pensi e scrivi, ma è anche vero, per mia esperienza, che ciò non necessariamente favorisce il raziocinio.
Anzi, proprio perchè "immediata", la parola scritta parte dalla pancia ed arriva direttamente sullo schermo senza passare dal cervello. Una volta si diceva "apre la bocca e gli dà fiato. Oggi si potrebbe dire, "prende la tastiera e pigia i tasti". Le conseguenze però possono essere diverse - e spiacevoli - perchè scripta manent.
Insomma, io credo che, almeno in una certa misura, l'uso di carta e penna favorisca la riflessione (e taccio del fatto che quando scrivi a penna non c'è mai un signore che si chiama "correttore ortografico" che ti salva da certe figure) e, anche a costo di elogiare la lentezza, dico che la penna non va affatto abbandonata (che poi si può scrivere a penna anche usando il pc). Come dice un vecchio adagio, la gatta frettolosa...
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E' ancora valido il detto < quando l'America starnutisce, l'Europa prende il raffreddore >?
EliminaAttenzione, perchè < la moda > presto sbarcherà anche da noi, dicono gli esperti, U.S.A.-dipendenti come siamo.
Mah, personalmente ho dovuto seppellire tante convinzioni travolte dai tempi.
La tecnologia non potrà essere fermata.
Intanto < noi vecchi > possiamo benissimo praticare il doppio tipo di scrittura.
Ricordo Montanelli che non si staccava mai dalla sua Lettera 22, ed è passato egualmente alla storia come un grande...
Sid
Certamente il computer può andare bene per chi ha fretta, però è indubbio che lo scrivere a mano, come dice Rubrus, porta alla riflessione, a meglio ponderare su quello che si deve mettere sul rigo onde evitare cancellature noiose.
RispondiEliminaLa mano che scorre deve essere atteggiata in una certa maniera ed è forse anche un esercizio utile per le articolazioni delle mani, mentre si sa che maneggiare il mouse a lungo alle volte può risultare controproducente e provocare dolori articolari.
Sul computer c'è certamente la comodità della correzione automatica, ma non ci succederà, poi, come quando ci troviamo a dover effettuare operazioni complesse senza l'ausilio del calcolatore? Chi può non confessare di trovarsi in difficoltà perché disabituati ai calcoli mentali?
Insomma, sono d'accordo con Rubrus, lasciamo che studi futuri, con comparazione di dati, ci informino meglio sulle conseguenze che potrà avere sul nostro cervello l'uso del mezzo moderno.
Però, come non ricordare taluni vecchi del passato che, quasi indistintamente, anche avendo fatto solo la terza elementare scrivevano, magari in maniera sgrammaticata, ma con una grafia bella, direi elegante, e chiara.
Un segno di distinzione, lo definirei.