Scendiamo
per l‘antico
tratturo.
Il sole a
picco
regala al
calmo mare
frammenti
mobili di specchi
che
abbacinano,
rendendo
così chiari
i nostri
occhi
che ci fanno
stupore.
Scendiamo
nel demone
del mezzogiorno.
Sale
solo il lieve crepitio
di piccoli
fuscelli di brughiera
- rotti dai
nostri passi -
che ci fa
timore.
Scendiamo
scostando
rami di corbezzoli
che sfiorano
i nostri
volti in fiore,
e il mirto
dal pungente effluvio
sale a
inebriarci
sino a farci
slargare il cuore.
Scendiamo
aprendo con
mani lievi
cortine
d’alte erbe
senza far
loro del male,
entrando
nell’assolata
salmastra
radura
colma di
asfodeli in fiore
e un lugubre
smarrimento
c' assale
rotto da un
lieve refolo di vento
che muove
gli alti steli
e i diafani
petali
sussurrandoci
nel turbinio
- questa è
anche la vita –
Faccio mio questo commento di Adele su Neteditor che mi trova pienamente d'accordo, di meglio non avrei saputo dire:
RispondiEliminaQuesta tua poesia, così armonica, così ben strutturata, gioca continuamente ed in modo consapevole ed esplicito con gli illustri riferimenti letterari e con il significato simbolico del fiore.
La citazione dannunziana viene adoperata in tutta la sua ambiguità, nel gioco di luce ed ombra, vita e morte che qui si riproduce.
La luce riflessa del mare dona allo sguardo una capacità di percepire, una chiarezza che stupisce i due protagonisti. La discesa è dunque la percezione dell'ambiguità delle cose, della reversibilità della vita nella morte, la quale assume la struggente bellezza dell'inferico fiore. Molto brava.
Una lirica di fine fattura e ricercate immagini.L'introspettiva che si fa natura, il nostro semplice essere aperto alla meraviglia che lo circonda ! Una ventata che mi accompagnerà per l'intera giornata.
RispondiEliminaDa sempre incapace di saper descrivere in versi le bellezze della natura, non posso che apprezzare la descrizione d'una lunga passeggiata, lo sguardo attento a cogliere i particolari, il cuore che batte forte, il silenzio d'intorno che partecipa al tripudio dei colori.
RispondiEliminaelisa.. la tua poesie mi lascia senza fiato. Si respira la natura in tutto il suo splendore, immagini di una finezza di altri tempi: i colori, le brezze, le emozioni nel sentirsi partecipe delle meraviglie del creato.
RispondiEliminagrazie al padrone di casa che mi ha dato la possibilità di ridare aria a un ricordo non molto lontano. L'emozione di una passeggiata in una bellissima Corsica...
RispondiEliminaCiao a tutti
Una splendida descrizione della natura fatta con grazia, con un tale sentimento, che ti attrae e ti fa spettatore.
RispondiEliminaMi piacerebbe riaverti qui.
complimenti, davvero una poesia misurata e "naturale". Ci ho visto anche echi montaliani. Brava davvero
RispondiEliminaSicuramente ho mancato molti riferimenti. Quello che ho ritrovato (ben trattato) è quello agli asfodeli dei campi Elisi.
RispondiElimina