di SALVO SCOLLO
Forse non
giungeremo a dirci
il tenero
provato nello stare
insieme,
timidezza o attesa d’altro
ancora più
corposo.
Ma le minute
cose condivise
ostinate un
giorno torneranno
in sogno a
chi dei due è rimasto solo.
Tanti i
binari morti dove sostano
i vagoni
merci arrugginiti,
relegati da
un mondo sempre in corsa.
Anche a noi
succederà a breve
d’essere
messi a riposare;
in cenere,
forse ci poseremo
lievi sulle
medesime rotaie.
Di una dolcezza incredibile questa poesia. Bella, bella, bella.
RispondiEliminaChe bella Salvo!
RispondiEliminaSon senza parole.
Ciao
Non basta una vita per dirsi...ma e' anche vero che l'amore non si narra pienamente.Dolcissima la chiusa sui binari.:-)
RispondiEliminaMa le minute cose condivise
RispondiEliminaostinate un giorno torneranno
in sogno a chi dei due è rimasto solo.
Ho apprezzato moltissimo questi versi.. ci sta tutto il senso della vita. Complimenti Salvo.
Salve Salvo :)
RispondiEliminauna poesia in cui il dolore si fa tenerezza. Bellissima!
Poesia non inedita e probabilmente premiata in qualche concorso.
RispondiEliminaChissà, magari evidenziata su quella parete della stanza tappezzata di premi ed attestazioni.
O magari virtualmente esposta sulle altre pareti vuote di partecipazioni andate in cavalleria...
Mah, chissà. Intanto l'invito a questa rassegna parlava chiaro.
Una poesia d'affezione o ritenuta la migliore.
L'Autore ha mandato in lettura un testo di < chiusura > esistenziale.
Il passato spesso lastricato di affetti ed incomprensioni, ma comunque degno d'essere ricordato come un sogno tangibile, con le sue luci ed ombre.
Un passato di certo consistente nel tempo, tanto che ormai il futuro s'annuncia breve, col fiatone sul collo.
Il Poeta spera sempre in una sorta di immortalità: il corpo andrà a perire, ma l'ectoplasma durerà sulle < rotaie > del cammino terreno, forse in solitudine, forse in compagnia di chi abbiamo voluto quaggiù.
Tra le righe comunque si legge di una quantità di vagoni arrugginiti su binari morti: amori, amicizie, impegni di servizio, speranze tramontati...
E se pur ridotti in due, uno solo per destino alla fine trascinerà l'ultimo fardelllo.
In conclusione, come si vede, quasi un testamento a futura memoria, dopo una lunga vita travagliata, sempre troppo avara di soddisfazioni morali e materiali.
Amara/mente, Siddharta.
Da pelle d'oca Salvo, anche se la conoscevo già, la rilettura mi fa sempre lo stesso effetto.
RispondiEliminaUn abbraccio
Rita
Bellissima sì, Salvo. Non ci sono altre parole
RispondiEliminanon si può commentarla per quanto è struggente, ma non si può non commentarla per quanto è bella. Solo un poeta sensibile riesce a fondere dolore, tenerezza, serenità, accettazione, amore. Io non saprei da dove iniziare, spero che leggerti mi faccia imparare qualcosa, della scrittura e della vita. Laura
RispondiEliminaNon posso rimanere impassibile di fronte alle tue parole.
RispondiEliminaCiao
Una di quelle poesie che si fa male a commentare proprio perché non hanno bisogno di molte parole e perché suscitano un moto spontaneo e semplice di approvazione, l'esclamazione "Bella!" e un sorriso appena sporcato dal dolore a fine lettura.
RispondiEliminaPoi si potrebbe continuare dicendo che è scritta bene che possiede misura e via dicendo, ma si tratta di Salvo, e a volte è inutile, pleonastica la sottolineatura, come in questo caso.
Franco "Pale"
Questa lirica, riletta a dipartita avvenuta dell'Autore, sembra proprio un commiato dagli Amici.
RispondiEliminaSe così, assume una valenza particolare, quasi un messaggio d'addio.
Peccato non aver potuto, per sconoscenza, partecipare al meglio alla sua letteratura.
Che comunque, se il Wm concorda, vorrei poter continuare a leggere sul blog anche post mortem del nostro Salvatore.
Siddharta
Mi unisco al cordoglio ed alla richiesta di Sid.
RispondiEliminaTanti i binari morti dove sostano
RispondiEliminai vagoni merci arrugginiti,
relegati da un mondo sempre in corsa.
Anche a noi succederà a breve
d’essere messi a riposare;
in cenere, forse ci poseremo
lievi sulle medesime rotaie.
Queste ultime parole, quest'ultima poesia, sono pesanti come un macigno sulla coscienza di chi l'ha conosciuto...di chi l'ha letto ed apprezzato e, come dice il SID innanzi, sembrano un commiato per tutti quanti. Si, abbiamo il diritto-dovere di ricordarlo con i suoi scritti, almeno noi!!!!
Con tristezza, Pietro Zurlo
anch'io accolgo la proposta di Sid.
RispondiEliminaPoterlo leggere è il modo per non dimenticare
Non lo conoscevo personalmente come alcuni degli altri autori, ma ricordo alcuni dei suoi scritti. Sentite condoglianze alla famiglia.
RispondiEliminaCiao a tutti, ieri pur non essendo proprio in forma, sono andata a dare l'ultimo saluto a Salvo, come ero abituata a chiamarlo. La nostra amicizia da virtuale, era diventata reale, bella, sincera. Insieme a Lina abbiamo diviso tante cose, piccole vacanze, anche al mio paese o a casa loro.
RispondiEliminaTutto è stato semplice e lineare, come era lui del resto. Volevo leggere nella cappella dell'ospedale la su poesia "Forse", ma non ce l'ho fatta. Non è retorico dire quanto era intelligente, pacato, ironico. Ma per me aveva anche una vena malinconica che nascondeva nell'ironia dei suoi testi.
Mi aveva insegnato tante cose nei nostri incontri, soprattutto la sincerità.
Per me e sicuramente per chi l'ha conosciuto, rimarrà il ricordo della sua persona e i suoi scritti, quindi sarà sempre qui a guardarci, magari con il suo sorriso aperto e leale.
Ciao Salvo, amico caro
Rita
Alla fine sei riuscita ad andare?
EliminaHai fatto bene, sono contento, ti ringrazio a nome di tutti.
Poi mi racconterai tutto.
Io ancora non riesco a farmene una ragione. Se Lina sarà d'accordo io continuerò a pubblicare le sue opere come se fosse ancora tra di noi.
Ciao Rita, grazie a te e a tutti quelli che su queste pagine hanno voluto testimoniare il loro affetto e stima per Salvo.
Ciao Franco,
RispondiEliminasicuramente Lina sarà d'accordo sulla pubblicazione delle opere di Salvo, non si può nascondere quello che lui è stato e ci ha lasciato, magari più in là potrai chiedere direttamente a lei qualcosa che le farà piacere far leggere di lui.
Sono andata perchè è stato un richiamo per me, l'amicizia vera ti porta a non sentire i propri disagi pur di stare vicino a qualcuno che soffre e Lina e Salvo meritavano la mia presenza, anche se per due motivi diversi.
Se ti va, fra qualche giorno ti mando un racconto che avevo scritto per il primo raduno del Club, avevo appena conosciuto Salvo e la sua pacatezza, nel racconto l'hho descritto esattamente al contrario di com'era.
Penso di andare a S. Vito qualche giorno in giugno, sono un pò cotta e al mio paese riesco a riposare. Ti farò sapere.
Ciao a tutti
Rita
Me lo ricordo bene quel racconto, dove tutti abbiamo scoperto che era ghiotto di maionese.
EliminaMandalo, che lo pubblico volentieri.
Allora ci vediamo a giugno :-)
Quello era il secondo, ne ho scritti due, il primo riguardava i gabbiani, se vuoi te li mando tutti e due poi scegli tu. Ciao a presto
RispondiEliminaRita
Ricordo anch'io quella bella serata a Monza, piena di allegria, dedicata a tutti i termini osteggiati sul Club: cuore, amore, mare, gabbiani e altro. Con Salvo ci eravamo molto divertiti a commentare tutte le poesie svolte sul tema dei gabbiani, termine così proibito sul Club. Un bellissimo ricordo per una serata divertente, bonariamente ironica e irridente, dove ci eravamo tutti ritrovati con spirito di grande amicizia.
RispondiEliminaHo visto l’anima negli occhi di un bambino
RispondiEliminaIl mare nei suoi occhi blu
Un campo di grano nei suoi biondi capelli
Nel suo sorriso l’alba di un nuovo giorno
Nelle sue lacrime la redenzione
Nella sua gioia la speranza di un domani migliore.
Nel tocco della sua mano
l’estasi de l’anima dinanzi a tanta purezza. (VITTORIO.A)