Carlo
Rubbia, il grande fisico, dice che la vita è come una cena ricca di portate le
più diverse.
Ma che alla
fine bisogna pur pagare il conto con la morte…
B) –
Altruismo.
Secondo le
neuroscienze e le scienze cognitive, l’amore altruistico ( o solidarietà
sociale ) costante e disinteressato aiuta a sentirsi fisicamente e
psicologicamente meglio: sarebbe cioè un rimedio ai pensieri depressivi,
aumentando la stima di se stessi ed alleviando i dolori e la fatica, rendendoci
felici.
Di più:
l’altruismo come stile di vita parrebbe allungarci gli anni.
Però, dico
io, come la mettiamo con quelli ( e sono tanti ) che per natura si sentono male
a qualsiasi gesto generoso, come ad esempio mettere mano al portafogli per
offrirci un caffè?
In genere
osservo che i < cattivi > vivono anche loro a lungo senza problemi, come
e forse più degli altri…
Certe poesie
non sono altro che giochi stilistici.
Che fanno
venire in mente la celebre < Merda d’artista inscatolata>, con tanto di
firma autografa di Piero Manzoni…
SIDDHARTA
12.6.2014
A) -Il 4%.
La comunità scientifica internazionale insiste a dire che oggi conosciamo solo il 4% dell’universo che ci circonda.
Ma se l’universo ( o gli universi a grappolo per certuni ) è per antonomasia infinito, come si può percentualizzare l’infinito?
Forse sarebbe meglio, anche se altrettanto impreciso, parlare del 4% dell’universo finora da noi indagato…
B) – Sprechi.
Nei romanzi, nei racconti ed ancor più in poesia nessuna parola dovrebb’essere sprecata in assurde arrampicate logico-linguistiche.
A rispetto di se stessi e dei lettori.
C) – Cosa saremmo
Secondo una certa parte filosofica noi non saremmo altro che < latrine
ambulanti >.
A ben vedere…
A) – Essere o non essere.
Secondo una certa parte filosofica noi non saremmo altro che < latrine
ambulanti >.
A ben vedere…
SIDDHARTA
10.6.2014A) – Essere o non essere.
Confesso che
ho vissuto.
Ma mi corre
l’obbligo di confessare anche che, alla mia veneranda età, molte delle cose per
le quali ho vissuto mi paiono fatte da una persona che aveva il mio nome, le
mie fattezze, ma che sostanzialmente non ero io.
Così come
non mi riconosco in un agire dominato solo dal senso, non mi riconosco neppure
in un comportamento dettato solo dalla ragione.
Gran parte
della mia esistenza è trascorsa in una sorta di sbilanciamento tra una parte e
l’altra, sono stato come un equilibrista su un filo sospeso tra due grattacieli
sotto un vento continuamente mutevole.
Quanta
pazienza e quanta volontà mi ci sono volute per tenere sotto controllo le mie
contraddizioni.
Caspita,
direte voi, sei messo proprio male…
Eppure
quanto sopra non è farina del mio sacco, ma parola per parola di Andrea
Camilleri, quello di Montalbano!
Nel cui
pensiero anch’io mi ci calo pari pari: forse la fotografia non solo mia ma
chissà di quanti di voi tutti, perché questa è la vita, un continuo paradosso
tra l’essere e il non essere, un problema antico…
B) – Non
sono.
Non sono
religioso, ma mi ritengo uno spiritualista al limite del mistico.
C) – Chicche
scolastiche dei miei tempi…
- Ventum est in insula: c’è vento nell’isola!
- Ridendo castigat mores: ridendo castiga i
mori!
- Brodo illo nigro: nel brodo, quel negro!
- Memento audere sempre: ricordati di ascoltare
sempre!
SIDDHARTA
7.6.2014
A) – Trinitarismo.
Jahveh, il
dio ebraico primigenio, unico, assoluto, geloso, incazzoso, senza il Paradiso e
l’Inferno ( del Purgatorio e del Limbo manco a parlarne…) del cristianesimo e
dell’islàm.
Poi Cristo e
Allah di derivazione ebraica.
Il
cristianesimo addirittura con tre divinità.
Il sommo
Newton ( 1642-1727 ), negazionista della Trinità cattolica: sul letto di morte,
ostile ai sacramenti della Chiesa anglicana ancorata al trinitarismo, da lui
giudicato semplice idolatria.
Ma
egualmente tumulato con grandi onori nell’abbazia di Westminster…
E gli andò
bene, perché il suo successore alla cattedra londinese di matematica, Williams
Whiston ( 1667-1752 ), fu invece licenziato in tronco per aver sostenuto
pubblicamente l’antitrinitarismo…
B) – La
mandibola.
A volte
sospetto che in letteratura certi Autori sperimentalisti contemporanei pensino
più con la mandibola che con la testa…
(
parafrasando Dom João de Castro ).
C) –
Chiacchiericcio.
A mio parere
il tanto chiacchiericcio di molti Autori letterari potrebb’essere il segno
inequivocabile di un encefalogramma piatto…
SIDDHARTA
5.6.2014
A) - Il duello.
Stanotte
l’io e il non-io ( sono e non sono ) che albergano in me si son sfidati
all’arma bianca in singolar tenzone.
Il duello,
che dura dall’età della ragione, è stato sospeso dai padrini per medicare le
varie ferite riportate.
Non è stata
ancora fissata la data del prossimo scontro.
Erano i primi anni cinquanta quando dalle mie parti si affacciarono le penne biro.
Ricordo la
sorpresa quando ne ricevetti in regalo un mazzetto colorato da un conoscente di
Milano, ov’erano già arrivate.
Scrivevano a
tratti, inceppandosi nello scorrere dell’inchiostro.
Ma io ne rimasi fulminato!
Ma io ne rimasi fulminato!
C) – I tre
no della mia vita.
Potevo e non
ho fatto, volevo e non ho potuto, ho fatto ma non dovevo.
SIDDHARTA
3.6.2014
A) – La soluzione.
In risposta
alla rivoluzione < fascista > operaia a Berlino Est del 17.6.1953 il
< comunista > B. Brecht ( 1898-1956 ) ebbe a scrivere una famosa
poesia ove stigmatizzava sarcasticamente che, avendo perso la fiducia del
governo, il popolo doveva essere sciolto per eleggerne uno nuovo!
Poesia per
prudenza mai pubblicata all’epoca.
Ecco la
poesia incriminata << La soluzione >>, che Brecht scrisse
all'indomani della rivolta soffocata nel sangue:
La soluzione
Dopo la
rivolta del 17 giugno
il
segretario dell’Unione degli scrittori
fece
distribuire nello Stalinallee dei volantini
sui quali si
poteva leggere che il popolo
si era
giocata la fiducia del governo
e la poteva
riconquistare soltanto
raddoppiando
il lavoro. Non sarebbe
più semplice
allora che il governo
sciogliesse
il popolo e
ne eleggesse
un altro?
Bertolt
Brecht
(traduzione
di Ruth Leiser e Franco Fortini)
Die Lösung
Nach dem
Aufstand des 17. Juni
Ließ der
Sekretär des Schriftstellerverbands
In der
Stalinallee Flugblätter verteilen
Auf denen zu
lesen war, daß das Volk
Das
Vertrauen der Regierung verscherzt habe
Und es nur
durch verdoppelte Arbeit
zurückerobern
könne. Wäre es da
Nicht doch
einfacher, die Regierung
Löste das
Volk auf und
Wählte ein
anderes?
Bertolt
Brecht
B) – Luci e ombre.
Si dice che
nei momenti di grave periglio si assista al film della propria vita scorrere in
un istante.
A me invece
un che di simile capita quando vango nel campo: zolla dopo zolla mi vedo
affiorare il passato, limpido ed insistente, con le sue luci e le sue ombre.
SIDDHARTA
31.5.2014
A) – Gli ingegneri.
1 – 1°
Ingegnere Capo.
Era ormai in
pensione da tempo e mi ricordai di lui come persona distinta e signorile.
Gli affidai
l’incarico di una perizia per uno stato di pericolo e crollo abitativo.
Quando gli
chiesi come mai alla sua età ancora s’arrampicava nei sottotetti a periziare,
l’ex Ingegnere Capo mi rispose < Quando fui collocato a riposo, prendevo una
signora pensione.
Oggi, coi
tempi che corrono, non mi basta più e devo arrotondare… >.
2 – 2°
Ingegnere Capo.
Era appena
andato in pensione, e si era presentato sotto casa mia strombazzando su una
Porsche Carrera rossa nuova fiammante.
Il sogno
della sua vita.
< Vado in
vacanza in Sardegna>, mi disse giulivo come un ragazzino.
Ma non tornò
più dall’isola sulla sua sportiva.
Tempo
neanche un mese e mi dissero che era morto per un tumore fulminante al
cervello!
B) – Il
cranio.
Il calabrese
Giuseppe Villella ( 1803- 1864 ) per i meridionalisti sarebbe stato un famoso
brigante che avrebbe combattuto per difendere il Regno delle Due Sicilie
dall’invasione sabauda.
Il suo
cranio venne studiato dal Lombroso per rilevarne prove a sostegno della sua
teoria del delinquente per nascita.
Il reperto è
oggi collocato nel Museo storico di antropologia criminale C. Lombroso in
Torino, inaugurato nel 2009.
Su istanza
di un movimento meridionalista, il Tribunale di Lamezia Terme ha ordinato nel
2012 al Museo di restituire il cranio del suo concittadino al Comune di Motta
S. Lucia ( CT ), ordinanza peraltro impugnata.
Recenti
studi dicono però che il Villella non fosse un eroe, ma solo un poveraccio con
precedenti penali non gravi ( un rubagalline, insomma ).
Quando si
dice che la Storia viene piegata a fini ideologici…
SIDDHARTA
30.5.2014
A) – Scrive Pierangelo Soldavini, giornalista:
1 – Lo
scanner 3D.
<
Chiunque volesse riprodurre in 3D un oggetto già esistente deve avere a
disposizione uno scanner tridimensionale, che sappia riprodurre nei minimi
dettagli l’oggetto trasformandolo in comandi per la stampante 3D. Se per
quest’ultima i prezzi stanno scendendo in maniera visibile, gli scanner sono ancora oggetti molto costosi
e inaccessibili al grande pubblico.
E’ per
questo che Bimba Shrestha, 17enne americano dell’Iowa di origine nepalese, si è
messo a lavorare a un progetto di scanner a prezzo contenuto, portatile e open
source, disponibile quindi al contributo di tutti i programmatori.
Attualmente
le macchine che fanno diventare file gli oggetti reali funzionano con un raggio
laser rotante attorno all’oggetto e da una fotocamera che scatta centinaia di fotografie.
La soluzione di Bimba è fatta di una fotocamera che prende una sola immagine
dell’oggetto, al cui fianco è montato un raggio laser lineare che legge
l’oggetto, che in questo caso rotea su se stesso, ad un angolo determinato. Le
forme individuate dal laser vengono spostate a un programma scritto in Java, il
video tagliato in centinaia di singoli frame e individuerà i punti in cui il
raggio laser si trova in ogni singola immagine, quelli che sono etichettati
come “punti cloud”. A questo punto viene ricostruito dal software l’oggetto in
termini virtuali, pronto per la stampa o per eventuali modifiche. La
semplificazione di tutto il processo permette la portabilità dello scanner.
Le
specifiche del software sono open source, permettendo quindi a chiunque lo
voglia di portare idee e proposte di
cambiamenti, in modo da garantire che ci siano “i contributi di tutti
per garantire l’accessibilità a questo oggetto che sta diventando sempre più
rilevante”, spiega Bimba >.
2 - La
maniera facile per imparare la musica.
< Un modo
semplice e intuitivo per imparare il linguaggio universale della musica. Perché
la si apprende sentendo. Ne è convinto il finlandese Perttu Polonen che lo sta
trasformando in una app gratuita per tutti.
Anche se la
musica viene considerata come un linguaggio universale, può essere molto
astratta e complessa, soprattutto quando bisogna studiarla dal punto di vista
teorico. Chi inizia a suonare e, soprattutto, a leggere la musica, da luglio la
vita potrà essere molto più semplice, grazie a Musiclock, la app messa a punto
da Perttu Polonen, 19enne finlandese di Vantaa, nei pressi di Helsinki, che la
musica se l’è imparata da solo. Lo ha fatto sempre per divertimento perché la
musica è il suo grande amore da quando aveva quattro anni.
“L’apprendimento
della musica parte dall’ascolto e dalla pratica, non dallo studio della
teoria”, sostiene Perttu mostrando il suo ritrovato ”analogico”. Una ruota con
le note cui sovrapponendo un’altra ruota puntata sulla singola nota mostra le
diverse scale, in maniera molto semplice. Un altro strumento simile, sempre con
una rotella che gira però sui tasti del pianoforte, permette di indicare le
scale anche più difficili senza nemmeno dover studiare. Per ottoni e strumenti
a fiato ci sono altri strumenti che sulla
base dello stesso principio indica i 9 tasti da schiacciare e i buchi da
coprire per fare scale blues o jazz. Il tutto per imparare sentendo (e
guardando). Da luglio sarà pronta anche la app apposita, Musiclock, prima per
iOs e più tardi per Android. Del tutto gratuita, sottolinea Perttu, perché un
linguaggio universale deve essere alla portata di tutti >.
B) –
Paranoia poetica.
Una volta le
poesie raccontavano storie comprensibilissime.
Oggi il
modernismo postcontemporaneo propone testi poetici dal significato astruso,
astratto, enigmatico.
Forse perché
non hanno nuove storie da raccontare o non lo sanno fare…
SIDDHARTA
27.5.2014
A) – L’Amica virtuale.
E’ stata una
sorpresa.
E sì che
sono un marpione di vecchio corso.
Un’Amica
comune del libro delle facce mi si è rivolta con parole semplici, sincere,
candide, pulite come mai m’era capitato di leggere prima.
Per me una
vera boccata d’ossigeno puro in questo mondo corrotto e alla deriva.
Segno che
non tutto è perduto, che anime chiare d’animo e di pensiero esistono ancora, ma
che vivono nascoste nelle pieghe dell’anonimato.
Penso che
rappresentino il Bene dell’inconscio in contrasto con le forze
dell’opportunismo e dell’arrembaggio sociale.
Brava cara
Amica, anche se gli eventi perniciosi tenteranno di metterti il bavaglio, so
che la tua voce interiore saprà alla lunga avere il sopravvento.
B) – La
confessione.
Nei primi
secoli la confessione e la penitenza erano pubbliche all’interno della comunità
cristiana.
Poi la
confessione venne rimessa nelle mani del sacerdote, mentre la penitenza rimase
pubblica.
Infine e
confessione e penitenza vennero ridotte entrambe a fatto riservato
fedele-sacerdote.
Poi Lutero
ritenne di dover abolire anche la figura dell’intermediazione umana, ritenendo
l’accusa dei propri peccati un semplice rapporto diretto Dio-peccatore.
Oggi il
fenomeno confessione-punizione-emenda ha assunto altri connotati.
I social
network sono diventati i nostri confessionali inconsci.
Ad essi
affidiamo poco alla volta la lettura di tutta la nostra vita interiore e
materiale, con grande gioia degli algoritmi dei big data che tracciano a
proprio uso e consumo i nostri profili specifici.
C) –Il
castello.
Il
matrimonio è un castello dove chi è fuori vuole entrarvi e chi è dentro vuole
uscirvi.
SIDDHARTA
25.5.2014
A) – Razzismo.
A proposito
del calciatore Balotelli e degli slogan razzisti di taluni scalmanati, vorrei
soffermare l’attenzione sul genocidio del 1994 tra hutu e tutsi in Ruanda,
piccolo paese africano.
800.000
morti in 100 giorni, prevalentemente tutsi.
L’idea
coloniale della differenza razziale tra i due gruppi vedeva nei tutsi una certa
superiorità somatica gradita all’occidente europeo: meno negroidi per altezza,
forma del naso, colore della pelle.
C’è chi su
questo razzismo costruì la propria fortuna.
Come Kofi
Annan, vice segretario ONU, che invece di adoperarsi per fermare il genocidio
s’interessò di far carriera, inseguendo per due mandati consecutivi la carica
di Segretario Generale delle Nazioni Unite.
In altre
parole Balotelli come scusa per i tornaconti di nicchia di qualcuno.
B) –
Santità.
E’ stato
detto < molti i santi che hanno
cercato di affrettare la venuta del Messia mediante il peccato, perché Egli
verrà quando tutti saranno o santi o peccatori >.
Non
riuscendo a liberare il mondo attraverso la via della santità lunga e incerta,
facciamolo allora ricorrendo alla colpa, mezzo senz’altro più veloce e sicuro…
Quando si
parla di masturbazione mentale…
C) – La
memoria.
L’uomo
prende moglie perché non ha conoscenza.
Poi si
separa perché non ha pazienza.
Quindi si
risposa perché ha perso la memoria…
SIDDHARTA
23.5.2014
Sul concetto di peccato sono con te, una forma di costruzione mentale intollerabile e mostruosa nel senso che crea e ha creato mostri indistruttibili...Per la perdita della memoria siamo in piena teoria della reincarnazione secondo cui nelle varie vite si continuerebbe a cadere nello stesso errore e a perpetuare questo ciclo fino alla soluzione dello stesso, forse ci siamo dato che il matrimonio è in via d'estinzione forse...Buongiorno Sid, che sia luminoso nonostante le nuvole!
RispondiEliminaA) L'amica Virtuale
RispondiEliminaMamma che sviolinata... Chi sarà mai la fatina che con il suo tocco magico ha intenerito il cuore di un cinico patentato come te. No, non ce lo dire, meglio mantenere il mistero. ;-)
Sì è vero, nessuno mai mi aveva detto di amarmi semplicemente come intellettuale.
EliminaPerchè è vero, al di là di ogni riserva e modestia, noi per niente adusi alla zappa ma ai libri, volenti o nolenti siamo degli intellettuali.
Magari di poco conio, ma tali.
Nelle parole scritte di questa Amica ci ho letto tanta sincerità genuina e ingenua, il che oggi è una virtù del tutto dimenticata.
Ne sono rimasto comosso, per lei s'intende.
Sid
Caro Sid credo che proprio l'amicizia virtuale più che i social sia il confessionale odierno, serbatoio delle nostre confidenze più intime, della nostra esigenza di comunicare al di là di paure e reticenze che nel reale sono di certo più ingombranti. Forse nel virtuale immaginiamo un mondo migliore e questo porta a fidarsi di più nonostante l'interlocutore sia un perfetto sconosciuto. Io avevo paura di questo mondo ma ora lo sto rivalutando. La tua amica è fortunata e sicuramente felice di una dedica così sentita.
RispondiEliminaNon avrei mai pensato che attraverso internet potessero nascere delle amicizie. Il termine -virtuale- poi sembra voglia sminuire un rapporto che invece ti offre a volte quel minimo di conforto e ti fa credere che tutto sommato questo non sia completamente un mondo di emme. (Cosa ho scritto? Boh! Non ho voglia di rileggerlo).
EliminaMauri-zio
Paranoia poetica
RispondiEliminaSe mi posso permettere di esprimere un'opinione in merito, oserei dire che è perfettamente inutile attaccare la poesia moderna in questo modo e ancora meno credo sia ingiusto sostenere che i poeti di questa scuola siano tutti degli incompetenti. Tieni presente che la corrente ermetica non è nata ieri, anzi, è più vecchia perfino di te.
E non mi pare che i vari Montale, Gatto, Luzzi, Quasimodo, Ungaretti eccetera fossero degl idiot savant.
Se a uno non piace il cubismo, non può andare in giro a dire che il cubismo è una ciofeca e Picasso un malato di mente. Lo può pensare ma non è credibile.
E poi, anche tra le poesie dell'ottocento non tutte erano così chiare e limpide da farsi capire a prima lettura. Per concludere il mio pensiero, anch'io amo la poesia semplice ma accetto di buon grado che altri abbiamo altri gusti e tendenze diverse. E' una battaglia persa in partenza, dammi retta. Però se la cosa ti diverte... se bacchettare i pseudo poeti del web è più gratificante che ignorarli, allora fai pure... figurati, io mi diverto a leggere i tuoi commenti.
Ormai siamo rimasti in pochi sulle barricate del classico.
EliminaCome gli infuturati fanno polpette della grammatica, sintassi, punteggiatura, forma, significato, ecc. senza vergognarsene, anzi sotto la bandiera del < nuovismo >, così io mi batto per il rispetto quantomeno delle regole del linguaggio.
Per poterci almeno capire decentemente.
Certo da bacchettare anche i passatisti astrusi e logorrroici.
A volte leggo articoli che vorrebbero essere impegnati di tre-quattro colonne fitte fitte, dove si annusa lontano un miglio che non dicono niente.
Così certa poesia.
Se uno non è capace di esprimere il suo pensiero o le sue emozioni, cosa scrive a fare?
Fai una capatina ogni tanto nella Vetrina dei poeti e ti metterai le mani nei capelli.
Anche se la mia voce resta isolata, tuttavia son convinto che possa servire a far rimordere la coscienza a chi esagera sia quando non sa esternare sia quando non ha niente da dire ma dice tanto per dire...
Sid
A proposito di Villella senti questa:
RispondiEliminal brigante Villella torna a far parlare di sé. Nel mirino adesso finisce l'antropologa che smonta il mito che ne aveva fatto un eroe. E, per motivi di ordine pubblico, il paese dove è nato cancella la presentazione del saggio.
Questo libro non si deve presentare: almeno non ora, e forse mai. Succede a Motta Santa Lucia, paese calabrese di ottocento anime in provincia di Catanzaro, arroccato sulle montagne che sovrastano la valle del Savuto. Il volume in questione, appena pubblicato dalla casa editrice Salerno, in una collana diretta dallo storico Alessandro Barbero, è Lombroso e il brigante. Storia di un cranio conteso. Loha scritto l'antropologa Maria Teresa Milicia. Avrebbe dovuto essere presentato domani proprio a Motta Santa Lucia. L'avvenimento, però, è stato annullato all'ultimo momento. Le ragioni? Si temevano contestazioni da parte di esponenti di quei movimenti neoborbonici e antiunitari che da tempo, mediante un sostanziale stravolgimento e una manipolazione della storia d'Italia e del Risorgimento, impazzano sul web, attaccando e insultando chiunque non la pensi come loro.
font: ilmiolibro.it
Sempre interessanti I tuoi pensieri cinici Sid, mi sto chiedendo che cranio avesse il bandito Giuliano. Da piccola ne sentivo parlare con gesta da eroe ,ricordo anche una canzone popolare che impararai a mente ,chissa' perche' ,forse per la musicalita' o forse perche' divenne brigante per un sacco di farina ( cantava cosi' la ballata ) ,poi la storia assunse altri toni e del bandito ''gentile '' si spensero le note leggiadre per l'altra cruenta realta' della Portella delle Ginestre. Penso che la verita' ancora non sia del tutto svelata.
RispondiEliminaIo ci sono stato a Montelepre, la sua terra.
EliminaIn cerca delle sue tracce.
V'è una casa-museo dei familiari che raccoglie il suo passato.
Ivi ho comperato anche una biografia del Salvatore, che all'epoca mi sciroppai pagina per pagina.
Non ho capito come potesse nascondersi tra quelle montagne brulle, che per noi dellle Dolomiti sembrano semplici collinette.
Evidentemente v'erano collusioni anche con pezzi dello stato di allora.
Un Fanfan la Tulipe rocambolesco...
Sid
Ci sono stata anch'io a Montelepre , mio marito e' siciliano e su quei monti palermitani vive una sua zia che alleva bestame ,ovviamente non da sola. Concordo sull'omerta' che ancora e' ben radicata . Ricordo anche la fierezza dell'appartenenza e la sua tomba ben custodita e curata. Chissa' forse la verita' non esiste , tutto si e' svolto con la logica conseguenza di un tempo difficile.
EliminaLuci ed Ombre!
RispondiEliminaStavo riflettendo:
se per ogni zolla un ricordo, di quante pertiche sarà il tuo campo? Oppure "rivanghi e rivanghi" sempre lo stesso pezzo di terra.
Del resto rivangare è sinonimo di ripensare, ricordare. Non ci avevo mai pensato.
Ora capisco poiché ha tanto da rivangare...di ricordi ne ha tanti e rivangandoli rivive il suo passato. Chissà quanti sbagli...e se li rifarebbe adesso, col senno di poi!!!??? Quante mazzette rifiutate...dai soliti corruttori....ora sono i corrotti che li pretendono!!!!
RispondiEliminaI cosiddetti "corrotti" sono sempre stati i primi a pretendere; riporto una frase detta (prima ancora che entrasse in scena Berlusconi, - tanto per non offrire supposizioni di parte) da un geometra addetto alle concessioni edilizie: "sono come una puttana, mi offro al maggior offerente". Poi ho letto che è finito in galera ma, intanto, per anni aveva fatto il buono e il cattivo tempo. Non credo che le cose siano tanto cambiate, molto spesso sono "i corrotti" che pretendono le mazzette.
EliminaNo, caro Pietro, non li rifarei.
EliminaE' il mio cruccio, il non essere stato sufficientemente attento alla realtà del prossimo. Ma in fin dei conti come avrei mai potuto riconoscere ogni i risvolto della vita se ancora non l'avevo percorsa tutta?
Ora da anziano sto cercando di fare emenda rimettendo almeno in parte il bene omesso con gli interessi ai nuovi e vecchi compagni di viaggio.
Sid
Su < B) - La mandibola >.
RispondiEliminaCorrige con < sperimentalisti >.
La solita svista della mia vista debole...
Siddharta
... e pensare che leggo tutto prima di pubblicare. Le mie sviste sono pari alle tue.
EliminaGli autori moderni, ho capito a quale categoria ti riferisci, pensano molto più di quanto tu possa immaginare, ma la loro preoccupazione maggiore è una soltanto e sempre quella: distinguersi dalla massa. Scriverebbero di tutto pur di emergere dall'anonimato.
Ogni tanto mi affaccio alla vetrina e purtroppo devo constatare che i più acculturati, quelli che avrebbero delle potenzialità, si contorcono in discorsi idioti, si rendono ridicoli consapevolmente pur di ottenere un po' di attenzione. Nella sezione racconti poi si leggono le peggiori cose, non perchè non sappaiano scrivere, ma perché hanno la puzza sotto il naso, avviliti dalla loro pochezza di spirito, diventano snob fino al midollo, si atteggiano a intellettuali radical chic del menga e tutto sommato mi fanno tanta pena.
E va bene, oggi mi sento cinico anch'io :-)))
"chicche"] ne parlavo giusto ieri sera con un mio vecchio compagno di scuola:
RispondiElimina"quinque" = et quin
"paulo difficiliora" (era una serie un esercizi un po' più difficili della media) "ma chi è questo "Paulo?"
Sprechi di parole.
RispondiEliminaPremesso che in un certo senso sono completamente d'accordo con te, però mi sorge una domanda, un dubbio.
Non pensi che inibendo le diversità di espressione si vada incontro alla omologazione della lingua? Cosa che porta sempre ad appiattire e non è sinonimo di crescita. Anche la globalizzazione non è riuscita in questo intento di unificare la lingua, bensì con l’avvento di Internet si sono formati nuovi modi di espressione, nuovi linguaggi.
Non ne sono del tutto sicuro, ma credo che il discorso del 4% sia stato vittima di una confusione terminologica.
RispondiEliminaCredo che i fisici per "Universo" indichino materia ed energia, che poi sono la stessa cosa.
Così inteso, l'universo non è "infinito" in senso comune - cioè uno spazio senza confini, come l'insieme dei numeri naturali - perchè è lo stesso universo che, espandendosi, crea lo spaziotempo.
Pertanto, è possibile che, in relazione al concetto fisico di universo, possano essere applicate delle percentuali.
Quanto invece al concetto matematico di infinito (non di universo fisico), mi risulta che siano possibili addirittura le operazioni elementari, solo che danno risultati del tutto particolari. Esempio: i numeri pari dovrebbero essere la metà, cioè il 50%, di tutti i numeri. L'insieme dei numeri è infinito, però, quindi anche la metà dell'infinito è infinito.
Però qui parliamo di infinito matematico, non di universo fisico o di infinito fisico (che non esiste a meno che non si ipotizzi qualcosa al di là di tutto lo spaziotempo esistente, ma qui entriamo nella filosofia e nella teologia).
Mah, vedi non sono uno scienziato e mi appoggio a quelli che si vantano di esserlo.
EliminaIn più la mia divulgazione è volutamente sommaria e quindi imprecisa scientificamente, col solo scopo di risvegliare un qualche interesse.
In tal senso si comportano anche gli esperti del ramo quando si rivolgono al grande pubblico a scopo informativo.
Cito solo il nostro grande astrofisico Giovanni Bignami il quale sbrigativamente afferma che oggi < resta ancora da scoprire il 96% dell'Universo > ( testualmente in più occasioni ).
Come lui altri scienziati.
Un altro paio di maniche entrare nello specifico, come materia ed energia oscure, buchi neri, quale universo, ecc.
Evidentemente l'intento è solo indicativo quale misura d'insieme.
Ad esempio un pò tutti gli studiosi concordano sull'esistenza di mille miliardi di stelle, mille miliardi di neuroni, un trilione di sinapsi, ecc.
Certamente mica si saran messi a contarli numericamente...
( P.S.: detto tra di noi sottovece, non sanno ancora un cavolo anche loro.
E' troppo poco l'ultimo quarantennio che ci ha consentito di curiosare alquanto nello spazio... ).
Sid
Corrige: < sottovoce >...
EliminaSid
L'interesse lo desti, e fai benissimo!
RispondiElimina[altruismo] personalmente, trovo molto seducente la teoria del "gene egoista" (tanto che ci ho scritto sopra due racconti, molto diversi tra loro, uno di fantascienza, l'altro no, ma non voglio strafare)
RispondiEliminaMi ricordo che in ufficio condividevo la stanza con un collega veramente generoso e altruista, tanto che mi divertivo ad accusarlo di essere talmente cattivo da dover nascondere la sua cattiveria con tanta generosità :-))
RispondiEliminaPer Serenella ( oggi < rispondi > fa i capricci ..., per cui scrivo qui ).
RispondiEliminaNon è che per caso il tuo collega si attenesse al detto delle mie parti < el gatt léca la bàsia per amùr dei gnòcc... > ( il gatto lecca la marmitta per amor dei gnocchi ).
Maliziosa/mente, Sid.
No, Sid, in quel caso ci rimetteva del suo.
EliminaCiao Sid. Anche nell'altruismo è insita buona parte di egoismo secondo me. Un gesto altruista nasconde un rendiconto personale non trascurabile, ma io sono una tifosa dell'egoismo calibrato per cui ben vengano atti di altruismo in questo senso. Un caro saluto :)
RispondiEliminaHai senz'altro ragione.
EliminaPer lo più l'altruismo nasconde una forte spinta egoica nell'applauso espresso o implicito del prossimo.
Anche i santi non ne andavano esenti.
Teresa di Calcutta in questo senso non mi ha mai convinto...
Sid.