A) – Follia
(μανία ).
Gli
innamorati comunicano in un linguaggio oscuro perché l’amore affonda nella
follia ( gr.: μανία = leggasi < manìa )) e non segue le regole della
ragione.
Ne avrebbero
di cose da dirsi, ma non sanno come dirle.
L’amore è
indicibile.
( ripreso da
un intervento del filosofo e docente Umberto Galimberti su You Tube ).
B) – La
maestra.
Da tempo, da
quando cioè seguo la poetica ipermodernista sperimentale dilagante, vado
soggetto ad incubi ricorrenti.
Sogno una
maestra dr. Jekill in gonnella che sadicamente manovra un elettroshock sul mio
capo e mi assesta una bella scossa ogni volta che mi azzardo a parlare come mi
hanno insegnato a scuola tanti anni fa.
< Devi
decondizionarti, mi urla, oggi si parla solo sgrammaticato, il significato
fuori dal significante, senza regole di linguaggio , liberamente, come ai tempi
delle caverne! >.
Ed ogni
volta mi sveglio in un bagno di sudore…
C) –
L’attesa.
Circoli,
salotti, editrici, siti web, ecc. tutti a citarsi addosso come meravigliosi
luoghi letterari, specie poetici.
Ma io ci ho
i miei dubbi che una massa di scalzacani modernisti possa essere assurta
improvvisamente agli allori narrativi.
Purtroppo la
modestia e la riluttanza non sono più delle virtù, non si ha più tempo di
aspettare e si assiste all’arrembaggio della notorietà a tutti i costi, in
attesa di gloria e sperati ritorni economici.
SIDDHARTA
23.1.2015
al punto C: l'Attesa.
RispondiEliminaChe dici, i presenti sono sempre esclusi, oppure dobbiamo fare autocritca?
Scusa sai, ma secondo te, in fatto di "autoreferenzialità", noi come siamo messi rispetto agli altri siti web?
Mi spiego meglio: dove lo collochi acasadiframe.blog.
Sono molto interessato a questo argomento, perchè uno dei miei tanti difetti, è stato sempre quello di non sputare mai nel piatto dove mangio.
Mentre se mi guardo in giro sembra lo sport preferito.
No perchè ultimamente tutti a parlare male del web e poi i primi a lamentarsene sono quelli che ci sguazzano dentro. L'hai notato anche tu?
I sogni sulla maestra sono preoccupanti, sono degli incubi... e in più aspetto dal SID la risposta a Franco Melzi!
RispondiEliminaPietro.
Spesso l'esigenza di stringatezza impedisce di sviscerare bene il proprio pensiero ( se si scrive troppo a lungo non ti leggono più... ).
RispondiEliminaIl web è il nuovo dio dei tempi moderni, proiettato nel futuro.
A cosa ci condurrà non è dato ancora di sapere: è certo comunque che non potremmo più farne a meno.
E' una benedizione per la diffusione del sapere e della cultura, specie di valore.
E tutti ne approfittiamo utilmente.
la mia incredulità e pessimismo letterario affondano invece nella comunicazione generalista
e di scarto che il 2.0 va a coprire.
E' necessario un forte senso critico nel saper separare il grano dal loglio.
Una massa indistinta scrive sempre di più senza saper scrivere nè pensare, esigendo battimani a spron battuto a tutte l'ore.
La mia critica è un invito a contenersi dal dir cazzate, ad evitare cacchette per ogni dove, mentre applausi infiniti ai dispensatori di scibile vero e fruttuoso.
Ma si assiste a tutto il contrario: gli uni stravaccati ovunque, gli altri ridotti a posticini ristretti.
Il nostro blog: finora non vi ho letto mai stupidate e si pone come sito culturale di pregio ben controllato.
Potrà stufare i superficiali, ma di gradimento a chi vuol postare o leggere contenuti pregnanti.
Tutto qua, senza infingimenti di comodo.
Siddharta
Sull'1) penso valga in proposito, con una analogia un po' ardita, il paradosso del gatto di Schroedinger (o, se volete, il principio di indeterminazione di Heisenberg). Un positivista direbbe che, su ciò su cui nulla si può dire, si deve tacere. Le quintalate di roba che è stata scritta e che sarà scritta sull'amore, tuttavia, smentisce nei fatti, che valgono sempre più delle teorie, la velleità di ogni approccio positiva e integralista (sottolineo la "e" perchè è lì che casca l'asino). La loro funzione, quindi, intendo dire la funzione dei discorsi sull'amore (e non solo su esso) è dimostrare la sostanziale, inesprimibile contraddittorietà ed inconoscibilità del'esser umano. Specie a se stesso.
RispondiEliminaSul 2) se la D.ssa Jeckill è così, non fatemi conoscere Miss Hyde....