Il PageRank, sarà bene ricordarlo, è quel numerino in scala
da zero a dieci che indica lo stato di salute del sito web o della pagina che
state consultando. Per poterlo visualizzare si deve applicare la Toolbar di
Internet Explorer, altrimenti resta invisibile. Più elevato è il numero che la
lineetta verde indica e più alto è il “gradimento” del sito web con il quale
siete collegati. Tanto per intenderci: Face Book rappresenta il massimo con 9,
il blog di Grillo sta a 6, il Club dei poeti a 4, acasadiframe a 2 e via di
seguito.
Forse sarebbe meglio parlare al passato e considerare la
faccenda definitivamente defunta, perché l’ultimo aggiornamento, se non mi
sbaglio risale al Dicembre del 2013 e da allora sul PageRank è calato il
silenzio. Con grande soddisfazione per la stragrande maggioranza dei blogger
che erano esclusi da questa graduatoria, e con avvilimento da parte di quelli
che come me ci avevano creduto e lo consideravano un elemento di stimolo per
migliorare la qualità dei post.
Cosa sia successo esattamente non saprei dire, ma senza fare troppe ricerche, è molto probabile che ai piani alti si siano resi conto che la faccenda non era vantaggiosa e che tutto era semplicemente una perdita di tempo. Quindi, a meno di ripensamenti futuri, sembra proprio che sia arrivato il momento di mettere la parola fine ad un fattore di ranking che è stato fondamentale per il SEO in tanti anni.
Cosa sia successo esattamente non saprei dire, ma senza fare troppe ricerche, è molto probabile che ai piani alti si siano resi conto che la faccenda non era vantaggiosa e che tutto era semplicemente una perdita di tempo. Quindi, a meno di ripensamenti futuri, sembra proprio che sia arrivato il momento di mettere la parola fine ad un fattore di ranking che è stato fondamentale per il SEO in tanti anni.
Altra considerazione che sorge spontanea è la seguente: se
effettivamente l’era del PageRank è finita, perchè Google non lo fa scomparire
presto dalle Toolbar. Che ce ne facciamo di un valore non aggiornato?
Per la verità non era utile e indispensabile nemmeno prima,
e che fosse anche poco attendibile erano in molti a supporlo. Del resto si
sapeva che tutto veniva calcolato secondo certi algoritmi di analisi
complicatissimi e conosciuti soltanto ai tecnici di Google, si sapeva anche che
la link popularity, cioè il numero dei clik, aveva un peso determinante
rispetto ad altri parametri e si era coscienti che quel numerino aveva un
valore solo simbolico, tuttavia, era pur sempre la cartina tornasole per
misurare a colpo d’occhio la qualità di una pagina o di un sito web. La toolbar
cresceva? Ottimo segnale! La barretta verde si accorciava? Via di corsa a
cercare nuovi link!
Pazienza, ce ne faremo una ragione.
Pazienza, ce ne faremo una ragione.
(frame di aprile2015)
... e io che ero rimasto ai pallini e alle stelline che indicavano il gradimento di critica e di pubblico!
RispondiEliminaProbabilmente è stato eliminato perchè poco redditizio (la redditività è ancora più importante dell'attendibilità, per non parlare della qualità).
Chissà, forse c'è anche, dietro, quello strano fenomeno psicologico e docimologico per cui, oggidì, nei sondaggi per il gradimento gli unici voti positivi sono il 9 e il 10 - ho anche chiesto a un tizio che più meno ci lavora perchè, me l'ha pure spiegato, ma non me lo ricordo bene. Dipendeva comunque dal fatto che, quando si tiravano le somme, nessuno o quasi raggiungeva mai la sufficienza "scolastica" (il famoso 6). Insomma, dal 6 politico, al 9 politico. Tutto aumenta.
No, non era come a scuola. Ogni categoria aveva degli obiettivi, oltre i quali non era lecito sperare.
RispondiEliminaSiti letterari come Vibrisse, Carmilla, Lipperatitudine, arrivano a malapena tra il 5/6. Solo il blog del Corriere della sera arriva a 7.
Più in alto si sale nella graduatoria e molto più difficile diventa fare il salto di categoria. Il novanta per cento delle pagine web non entrano nemmeno in classifica. Devi produrre un certo numero di link prima che Google si accorga della tua esistenza. Comunque, il problema maggiore secondo me era il seguente.
Nel mio blog posso produrre anche cento post al giorno e tutti di grande qualità, ma se nessuno li linka, se nessuno li ripubblica, se nessuno ne parla e nessuno li legge, è come se tu non avessi fatto nulla. Non hai creato mercato, pertanto sei zero. Non ci sono gli omini seduti dietro le scrivanie con la matita rossa e blu che correggono e danno i voti. Quelli di Google contano quante volte che sei stato “nominato”. Quante volte il tuo nome è apparso su altri siti, in pratica misurano soltanto la tua popolarità.
Quindi era un programma che contava il numero di link e basta.
RispondiEliminaAllora probabilmente si sono accorti che il numero di link non crea mercato - o non crea un mercato adeguato alle esigenze di Google e quindi lo hanno tolto per quello.
Qualcosa del genere:-)
RispondiEliminaForse, come gia' detto, non creava mercato o un certo tipo di mercato.
RispondiEliminaSid