Che il nuovo
romanzo di Fabio Carapezza non sarebbe stata una lettura rilassante e amena,
bensì qualcosa di più sostanzioso e impegnativo del solito giallino scolorito e
smunto, lo si poteva capire sin dal prologo. Infatti, la prima tra le numerose
citazioni presenti nel testo, in lingua originale di tale Ermete Trimegisto, a
me tristemente noto per essere considerato il padre dell’ermetismo moderno, lo
devo ammettere, mi aveva un po’ spaventato. Sarà un giallo colto sul tipo de “Il
nome della rosa – mi sono detto, ricordando le competenze filosofiche
dell’autore e certamente influenzato dalla recentissima scomparsa di Umberto
Eco. E infatti non mi sbagliavo di molto, il romanzo è sì costruito con la tecnica del
giallo, ma il testo è arricchito con citazioni e considerazioni di carattere
filosofico, religioso, psicologico, così corpose e complesse da oscurare talora
la trama principale. Questo perlomeno nella prima metà, poi la storia prende il
sopravvento sulle analisi e le introspezioni dei vari personaggi, e il testo acquista
ritmo e cadenza. Al netto delle digressioni, sulle quali non mi permetto di
disquisire, la trama principale è altrettanto ben congegnata, i personaggi sono
ben delineati, scolpiti con molto realismo, vivisezionati dentro e fuori,
rivoltati come calzini, tanto da lasciare poco o nulla alla immaginazione del
lettore. In ogni caso una menzione particolare mi sento di rivolgerla all’agente
di commercio che si aggira tra i personaggi con la borsa di pelle offrendo una
merce davvero rara, il proprio destino. Un’altra figura che non dimenticherò
facilmente è il frate che scava giornalmente la propria fossa con il calice sacro...
lunedì 29 febbraio 2016
venerdì 26 febbraio 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/13 - Siddharta
A – Ai.
Su internet
è tutto un proliferare di mirabolanti e suggestive notizie sugli alieni.
Al di là
delle loro fantascientifiche conquiste tecno-spaziali, mi son convinto di una
cosa.
Che
anch’essi, come noi miseri umani terrestri, sono soggetti al destino della
morte.
E come tali
sottomessi, se coscienti, a tutte le miserie, paure e limiti conseguenti.
E quindi per
nulla invidiabili.
Naturalmente
tutto il discorso cade se, come parrebbe logico, gli equipaggi degli UFO in
avanscoperta siano costituiti solo da robot Ai autoreplicanti e quindi
indistruttibili.
martedì 23 febbraio 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/12 - Siddharta
A - Ci sono nemici e nemici.
L’ISIS ha
decapitato qualche decina di < nemici > facendo inorridire il mondo
occidentale.
Non
altrettanto orrore nei millenni ha suscitato nei fedeli cristiani certa parte
della Bibbia.
Leggiamo:
In Samuele
cap. 18:
25 - Allora
Saul disse: «Riferite a Davide: Il re non pretende il prezzo nuziale, ma solo
cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta vendetta dei nemici del re»…
26 - I
ministri di lui riferirono a Davide queste parole e piacque a Davide tale
condizione per diventare genero del re. Non erano ancora passati i giorni
fissati,
27 - Quando
Davide si alzò, partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento
uomini. Davide riportò i loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare
genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal.
Naturalmente
Davide, precedentemente, aveva ucciso Golia, tagliandogli la testa!
Un vizio di
quelle terre anche per altri casi pseudostorici ( Oloferne, Giovanni Battista,
ecc. )…
Effetto Zeta - racconto (Rubrus)
Il primo caso conclamato fu quello di Harvey Titterson, periferia di Detroit. Dico “conclamato” perché, prima, ce n'erano stati parecchi che giravano in rete e sui giornali scandalistici, ma, sapete com'è, sul web non si distingue il vero dal falso e in fondo non importa.

Fino al momento in cui si era alzato dal tavolo dell'agenzia di pompe funebri, aveva barcollato sino alla porta, l'aveva aperta proprio quando Willard Forbit, della Forbit & Forbit Tanatoprassi, stava entrando, lo aveva guardato (“be'... guardato... - avrebbe dichiarato in seguito Willard – diciamo che mi aveva visto”) e lo aveva azzannato sulla spalla. In un certo senso, aveva completato il morso lasciato a metà.
lunedì 22 febbraio 2016
Il post - it di Rubrus: "… Eh, ma non finisce bene!"
Più
volte mi è capitato di sentire questa affermazione secondo la quale
il “lieto fine” assurge a parametro di qualità del racconto o
del romanzo, o del telefilm, o del film.
Una
vicenda a seconda dei casi, emozionante, picaresca, ricca di colpi di
scena, commovente, intensa, profonda, carica di significati. ecc.
viene giudicata dal fruitore in base al destino dei personaggi.
Se
raggiungono l'obbiettivo, o se la cavano il giudizio è di un certo
tipo. Se falliscono, o pagano un prezzo molto alto, il giudizio è
differente e spesso intriso di delusione.
Ora:
è ovvio che la conclusione di una storia, racchiudendone quasi
sempre il significato, sia determinante, ma il finale, per essere
apprezzato, deve essere sempre, o è meglio che sia, una variante
(anche se a volte complessa, anche se a volte problematica) del
“vissero felici e contenti?”.
sabato 20 febbraio 2016
il Salotto di casaframe 2016 - il Viaggio - di Serenella Tozzi
considerarsi cristiano
Intorno a questa frase pronunciata da Papa Francesco durante
un’intervista sono state fatte già innumerevoli considerazioni, e non vorrei
affrontare la questione in questa sede, tuttavia non ho potuto fare a meno di ricordare la
poesia di Serenella, già pubblicata su queste pagine.
“Io credo davvero che gli eroi, oggi come oggi, sono questi
poveretti che scappano dalle guerre rischiando la pelle cammin facendo.”
Questo mi diceva l’autrice in un recente scambio di opinioni
su fb. “E d'altra parte” aggiungeva “la carità cristiana vorrebbe più
comprensione per l'altro.”
E ci hai ragggione ci hai…
L'ultima strofa è quanto mai significativa ed esprime efficacemente il concetto sopra espresso.
(frame)
IL VIAGGIO
Serenella Tozzi
Serenella Tozzi
Come una poesia smuove
sensazioni contrastanti
così queste visioni
memorie d'archeologie
di schiavitù e prepotenze
fustigano lo sguardo
oggi.
Mostrano l’inutilità e l’arroganza
di chi riteneva superate differenze
per l'accresciuta storia
di sofferenza umana.
Il viaggio nel calvario continua
e lo sguardo si rivolge intorno
alla ricerca di un appiglio,
ma urta contro un muro.
giovedì 18 febbraio 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/11 - Siddharta
A - Per non dimenticare...
E allora a
proposito di filosofia, con o senza la pancia piena:
<< Non
amare gli uomini.
L'uomo è una
cosa troppo imperfetta.
L'amore per
gli uomini ucciderebbe.
E se proprio
vuoi dar loro qualcosa, non dar più di un'elemosina.
E bada che
non accettano i tuoi tesori comunque, per piccini che siano!
I nostri
passi risuonano troppo solitari ai loro orecchi.
Non andare
dagli uomini, va piuttosto dagli animali! >> Così disse il santo a
Zarathustra.
( Nietzsche
).
Uno che la
sapeva lunga, veh...
Libro sul comodino - IL MOVENTE di Javier Cercas - Guanda (Prosa contemporanea)
Il movente
Questo romanzo breve, anzi brevissimo, si legge in due ore
scarse e rispetto al più celebre “Soldati di Salamina”, è senza dubbio un’opera
minore del 2004, quindi un po' vecchiotta, in ogni caso sono sei Euro spesi bene perché J.C. è uno scrittore
moderno che non delude mai. Al di là della trama, che tra l’altro è molto
curiosa, nel primo capitolo ci sono considerazioni sulla professione dello scrittore
e sulla letteratura in genere davvero interessanti. La storia poi si sviluppa con
la tecnica del giallo creando mistero sulla fine che, secondo me, arriva un po’
troppo in fretta. Tutto sommato resta un buon racconto, direi il migliore tra gli
ultimi letti.
ps:
Nel nostro archivio e dello stesso autore abbiamo un racconto molto carino, l'etichetta è Racconti AA.VV. se qualcuno volesse approfittare ecco il link : La teoria della mancia
ps:
Nel nostro archivio e dello stesso autore abbiamo un racconto molto carino, l'etichetta è Racconti AA.VV. se qualcuno volesse approfittare ecco il link : La teoria della mancia
Trama
Alvaro è uno scrittore la cui ambizione è scrivere
"l'opera definitiva" che rivoluzioni la storia della letteratura. Per
costruire il suo capolavoro inizia a studiare i vicini di casa: una giovane
coppia di sposi senza soldi, un uomo solitario e meschino, una portinaia che
non sopporta il marito. Nell'affanno di rappresentare verosimilmente i
conflitti nella finzione narrativa si adopera a provocarli nella vita reale.
Però Alvaro non sospetta che la realtà non è governabile come un romanzo.
Dal primo capitolo
Àlvaro prendeva seriamente il suo lavoro. Si alzava ogni
giorno alle otto in punto. Si liberava dal torpore con una doccia fredda e
andava al supermercato a comprare il pane e il giornale. Al ritorno, preparava
il caffè, il pane tostato con burro e marmellata e faceva colazione in cucina,
sfogliando il giornale e ascoltando la radio. Alle nove si sedeva alla
scrivania nello studio, pronto a iniziare la giornata lavorativa...
.
mercoledì 17 febbraio 2016
il Salotto di casaframe 2016 - ITALIANO & INFORMATICA
Le lingue possiedono caratteristiche diverse, secondo
l’epoca, il contesto, la situazione, le variazioni regionali. Una ricca
tavolozza di colori, sfumature, registri. Ma i nuovi modi di scrivere rischiano
di annullare queste specificità socio-comunicative.
[…] Se si guarda al
mezzo di comunicazione, si distingue tra lingua parlata, scritta, trasmessa;
quando ci si riferisce al parametro del tempo, si oppone per esempio la lingua
d’oggi a quella di inizio Novecento, o del Trecento; se si considera lo spazio,
si definisce un repertorio di lingue regionali, che dall’italiano del Ticino
giungono fino a quello della Sicilia, per il quale opta ad esempio Andrea
Camilleri;...
lunedì 15 febbraio 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/10 - Siddharta
A – Il pollo.
“ Il poker
si gioca in quattro,
oppure in
tre col morto,
o anche
meglio in tre col pollo ”.
( Stefani
Benni, Bar Sport Duemila , 1997 ) Camilla Baresani, critica gastronomica, già
attiva sul Sole 24Ore e poi ivi scomparsa per disavventure culinarie…, narra
che in una crociera ebbe a giocare tutta notte a poker con altri appassionati
apparentemente tra loro sconosciuti e lì per caso.
Affascinata
dal tavolo da gioco, tanto da non accorgersi del battesimo dell’Equatore, si
ritrovò al mattino ben bene spennata.
A me il
rischio capitò una sola volta da giovane: ma accortomi dell’imboscata , me la
sfilai alla chetichella con una scusa.
Da allora
non ho più giocato a poker con gli estranei…
venerdì 12 febbraio 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/09 - Siddharta
A – Il mantra.
Chi si
posiziona in You Tube sui video-clips della guerra in corso contro l’ISIS
rimane colpito dall’ossessionante invocazione < Allahu Akbar > ( Allah è
il più grande ) degli islamici che si riprendono sotto le bombe occidentali.
Un mantra
insistente, doloroso e fatalistico d’ incoraggiamento a resistere.
Pari al
grido < In hoc signo vinces >, < In nome di Gesù Cristo >, < Dio
lo vuole >, ecc. delle guerre religiose cristiane di un tempo.
Gli
estremismi fideistici di tal fatta sono sempre da condannare, perché celano
oscuri interessi economico-politico-espansionistici di ben altra natura col
sacrificio della povera gente.
Al pari
dell’intolleranza laico-ideologica.
Ben note le
violenze staliniane del socialismo reale a trasformare le chiese ortodosse in
stalle dell’Armata Rossa per reprimere pulsioni etiche pericolose al regime.
mercoledì 10 febbraio 2016
Libri sul comodino - TRE SCONSIGLI
CON LA MORTE NEL CUORE
Di Gianni BiondilloGUANDA
Di questo
autore, ahimè, avevo già parlato bene a proposito di “Per cosa si uccide”,
pertanto mi aspettavo di leggere un altro noir interessante, ma le mie attese
sono state tradite sin dalle prime pagine. La trama principale non trova sfogo,
non parte, ingolfata e intrappolata com’è in altre storie secondarie, messe lì
al solo scopo di riempire pagine su pagine.
Il
linguaggio caricaturale è da Bar dello Sport di periferia, di una volgarità
inaccettabile, privo di quella ironia e di quella verve comica genuina che mi
avevano conquistato nel primo romanzo.
Dopo ore di
lettura ancora non era arrivato al 50% e l’ho abbandonato con leggerezza e senza rimpianti, altro che con la morte nel cuore. In
ultima analisi: tempo sprecato e soldi buttati dalla finestra.
martedì 9 febbraio 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/08 - Siddharta
A – La battaglia.
Un modello
teorico per vincere le distanze dello spazio sarebbe stato elaborato dai
matematici e astrofisici ( curvatura dello spazio ).
Anche se la
curvatura richiederebbe l’energia immensa di migliaia/milioni/miliardi di
stelle sospese nell’Universo.
Invece non
si è ancora arrivati a vincere la battaglia contro il tempo ( avanti /indietro
), incognita che ha fatto morire di disperazione il nostro Einstein.
Io comunque
una soluzione ce l’avrei.
Standocene
seduti comodamente sulla nostra Terra, oggettivare/materializzare il nostro
pensiero spedendolo in ricognizione negli infiniti del tempo e dello spazio.
Ricostruendo
in un attimo le dimensioni del nostro Cosmo.
lunedì 8 febbraio 2016
Piovuta dal cielo - racconto (Rubrus)

Giacomo sospirò. Erano più grandi di quanto ricordasse e più sottili (buffo come la memoria ci tradisca), ma... «Sono solo cento lire» osservò.
«E allora? Non ti ho detto come le ho trovate?».
Giacomo alzò gli occhi al soffitto della stanza, come se vi leggesse un copione. «Stavi attraversando da solo la strada quando hai sentito un tintinnio metallico. Ti sei guardato in giro e non c'era nessuno. Poi hai guardato per terra ed eccole lì. Cento lire. Fuori corso da più di dieci anni. Proprio in mezzo alla strada, giusto al centro dell'attraversamento pedonale. Avresti scommesso i nostri incassi di un mese che, pochi secondi prima, non c'erano. Naturalmente, qualcuno avrebbe potuto gettarle da una finestra dei palazzi vicini, ma perché? E poi avevi sentito un tintinnio solo. Niente rimbalzi. E non s'è mai sentito di una moneta gettata da una finestra che non rimbalzi per terra almeno due o tre volte. E, ovviamente, c'è il fatto che le lire non vengono più coniate da... quando, dal 2002?».
«E quindi? Che spiegazioni hai?».
mercoledì 3 febbraio 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/07 - Siddharta
A – La buona novella.
La Suprema
Corte di Cassazione con pronuncia n. 6855 del 3.4.2015 ha sentenziato che i
coniugi che dopo il divorzio avviano una convivenza stabile , anche di fatto,
con un altro partner perdono per sempre il diritto a percepire l’assegno di
mantenimento.
Alla
buonora…
B – Mea culpa.
<< Da
parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i
comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto
contro di voi.
In nome del
Signore Gesù Cristo, perdonateci >>.
E’ questo il
< mea culpa > che Papa Francesco ha pronunciato nel tempio valdese di
Torino il 22.6.2015.
Il movimento
dei < Poveri di Lione > fondato nel 1176 dal mercante Pietro Valdo si
ebbe scomuniche, persecuzioni , stragi e ghetti per essersi allontanato dalla
Chiesa romana in nome della povertà.
A me sembra
troppo comodo chiedere il perdono dopo oltre otto secoli dalla nascita della
Compagnia e le violenze perpetrate…
martedì 2 febbraio 2016
LONTANA VISIONE - Teresa Frasca
In ginocchio,
col mio
spirito
ai Tuoi
piedi,
le braccia
verso Te
alzerò e,
con tutto
il mio
ardente amore,
piangendo di
gioia,
il Nome
Tuo soave,
invocherò.
S’illuminerà
lo sguardo Tuo
ed un
ampio sorriso
sulle Tue labbra
sante,
sfolgorerà.
Lentamente,
con tutta la
Tua
regale Maestà,
su me,
piccola creatura,
Ti chinerai e,
sollevandomi,
al Tuo
Cuore
mi stringerai.
Le mie braccia piccine,
il collo
Ti cingeranno
e di
baci d’amore e
gratitudine
ricolmi,
il Tuo
Volto,
sì lungamente
ricercato,
ricoprirò, mentre,
il cuore
saturo
d’incontenibile gioia,
impazzirà.
Non rimarrà
soverchiata,
l’anima mia
rifatta bambina, ma,
dolcemente cullata, si assopirà,
per la
potenza del miracolo
dell’eterno
Tuo Amore, per me.
lunedì 1 febbraio 2016
DRAMMA IN CASCINA - frame - racconto
Nel preciso istante in cui il Signor Zaccaria aprì gli occhi, decise
che qualcosa doveva cambiare nella sua vita. L’odio profondo che nutriva per
quell’essere immondo che lo perseguitava, lo aveva portato bruscamente ad
accettare la cruda realtà, ad ammettere a se stesso che non ci fosse altra
soluzione che estirpare il problema alla radice, e benché sino a quel momento
si fosse ostinato a usare ancora termini come eliminare, sopprimere, annullare,
la parola chiave adesso era una sola ed inequivocabile: uccidere.
«Lo strozzo con le mie mani!» pensò, mentre si radeva e con i nervi
ancora scossi per il brusco risveglio.
«Com’è vero Iddio e fosse anche l’ultima cosa che faccio al mondo!»
aggiunse con un sibilo e guardandosi nello specchio, non si avvide del lampo di
follia che gli balenava negli occhi.
«Che fai oggi?» gli domandò la moglie, mentre versava il caffè nella
tazzina. «Ci sarebbe da finire di potare la vigna e…»
«Ho altro da fare, io, oggi.» la interruppe prontamente il marito con
tono perentorio.
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